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Il vetro è un materiale 100% riciclabile e può essere rifuso e riutilizzato potenzialmente
all’infinito senza perdere qualità. In media, il vetro può essere riciclato anche 15 volte o
più, rendendolo una delle risorse più sostenibili. In Italia, la raccolta differenziata del vetro
è ben avviata: nel 2023 sono stati raccolti oltre 2,5 milioni di tonnellate, con un tasso di
riciclo vicino al 78%, in linea con gli obiettivi europei. L’Unione Europea ha fissato il
traguardo del 75% di riciclo degli imballaggi in vetro entro il 2030, un obiettivo che molti
Paesi stanno raggiungendo o superando.

ricilo vetro e rifiuti palermo trapani

“Riciclare il vetro e’ uno dei percorsi virtuosi piu vecchi nel nostro mondo industrializzato,
ricorso nel 1980 le prime cataste di vetro a palermo e auspicavo in una veloce
implementazione di tutti i rifiuti in città”

A livello globale, l’Europa è leader nel riciclo del vetro, con Germania, Belgio e Svezia tra i
Paesi più virtuosi. Invece, in molte aree del mondo – come Africa, parte del Asia e
America Latina – il riciclo del vetro è ancora scarso per mancanza di infrastrutture,
consapevolezza e sistemi di raccolta efficaci. In questi Paesi, il vetro spesso finisce in
discarica.
Il consumo globale di vetro è in crescita, spinto da settori come alimentare, cosmetica e
farmaceutica. Promuovere la raccolta differenziata e il riciclo a livello mondiale è
fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare una risorsa durevole e
circolare come il vetro.

Acquistare in vetro anziche in altri materiali non riciclabili puo’ aiutare paradossalmente il pianeta, dando per scontato che si effettui una adeguata e continuativa raccolta differenziata .

Con l’arrivo dell’inverno, l’uso dei fazzolettini di plastica aumenta notevolmente, rendendo ancora più importante saperli differenziare correttamente. Molti si chiedono come smaltirli nel modo giusto, per contribuire alla tutela dell’ambiente e rispettare le regole della raccolta differenziata.

 

Per quanto riguarda la gestione dei fazzoletti usati, la normativa indica che devono essere smaltiti nell’indifferenziato, ovvero nella raccolta dei rifiuti non riciclabili. Se i fazzoletti sono privi di contaminanti tossici o biologici, in alcune regioni è possibile gettarli nell’umido o organico, ma questa pratica varia a seconda delle normative locali. In ogni caso, è importante evitare di gettarli nel riciclabile, poiché la contaminazione può compromettere l’intero processo di recupero dei materiali .

In sintesi, i fazzoletti usati rappresentano un rifiuto non riciclabile e devono essere smaltiti correttamente per evitare problemi ambientali e di contaminazione. La distinzione tra materiali riciclabili e non è fondamentale per garantire un corretto ciclo di gestione dei rifiuti e per rispettare le normative ambientali vigenti.

Innanzitutto, è fondamentale sapere che i fazzolettini usati, non devono essere gettati nella raccolta della carta. La fibra di questi fazzoletti è antispappolo, cioè non si sfalda facilmente, e questo li rende incompatibili con il riciclo della carta. Se sono puliti e non contaminati da sostanze chimiche, possono essere invece gettati nell’umido, ovvero nell’organico, se il sistema di raccolta locale lo permette. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i fazzolettini .quindi, sono considerati rifiuti non riciclabili e vanno nell’indifferenziato.

È importante sottolineare che i fazzolettini di carta, anche se biodegradabili, devono essere smaltiti correttamente per evitare di contribuire all’inquinamento ambientale. Non vanno assolutamente gettati nel compost o nell’umido se sono contaminati da sostanze chimiche, come medicinali o prodotti per la pulizia, perché potrebbero rilasciare sostanze nocive nel terreno.

Quindi con l’arrivo dell’inverno, è utile ricordare che i fazzolettini che usiamo ogni giorno devono essere smaltiti con attenzione: se sono puliti e privi di sostanze chimiche, possono essere inseriti nell’umido; altrimenti, devono andare nell’indifferenziato. Questa semplice regola aiuta a ridurre l’impatto ambientale e a mantenere efficiente il sistema di raccolta differenziata, contribuendo a un inverno più sostenibile.

L’Italia si distingue in Europa per il suo impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda carta, vetro, alluminio e plastica.

 

Negli ultimi anni, il paese ha fatto significativi progressi in questo settore, diventando uno dei paesi leader nel riciclo e nella gestione sostenibile dei rifiuti urbani.

Secondo i dati più recenti, l’Italia si trova al primo o quasi posto in Europa per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata di questi materiali. In molte regioni, infatti, si raggiungono tassi di riciclo superiori al 70%, con alcune aree che superano addirittura l’80%. Questo risultato è frutto di politiche ambientali più efficaci, di campagne di sensibilizzazione e di un sistema di raccolta porta a porta ormai diffuso in gran parte del territorio nazionale.

Con la raccolta oculata della carta e del vetro ci distinguiamo in Europa!

La carta, ad esempio, rappresenta uno dei materiali più riciclati in Italia. La sua raccolta separata permette di riutilizzare grandi quantità di carta e cartone, riducendo così la deforestazione e l’impatto ambientale della produzione di nuova carta. Il vetro, invece, viene raccolto in modo capillare, con molte città che incentivano il conferimento nei cassonetti dedicati o nelle isole ecologiche. La plastica e l’alluminio, materiali molto presenti nei rifiuti domestici, sono anch’essi oggetto di una gestione accurata, grazie a sistemi di raccolta differenziata che favoriscono il riciclo e la riduzione dei rifiuti in discarica.

Il successo dell’Italia in questo settore si riflette anche nei risultati di riciclo, che sono tra i più alti in Europa. Questo non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a un’economia circolare più sostenibile, creando opportunità di lavoro nel settore del riciclo e della riutilizzazione dei materiali.

Tuttavia, ci sono ancora margini di miglioramento. In alcune regioni del Sud, infatti, la raccolta differenziata è meno sviluppata rispetto al Nord, e ci sono sfide legate alla gestione dei rifiuti e il ripspetto dell’ ambiente.

La raccolta differenziata pone spesso domande sulla modalita’ di raccolta di alcuni rifiuti specifici.

Oggi ci coccupiamo degli imballaggi che sono plastici all’esterno e rivestiti di alluminio all’interno (multistrato) come per esempio la busta delle patatine, dei biscotti del supermercato etc…

 

Purtroppo, molti errori si commettono quotidianamente, e uno di questi è la gestione dei rifiuti multistrato, come il sacchetto delle patatine. Spesso, questi sacchetti, composti da plastica e alluminio, vengono erroneamente gettati nella indifferenziata, con conseguenze negative per il processo di riciclaggio.

Quando parliamo di rifiuti multistrato, ci riferiamo a materiali che non sono facilmente separabili e che richiedono un trattamento specifico. La loro collocazione in generale nella plastica non solo è errata, ma può anche creare problemi nel ciclo di riciclo. Possiamo vedere questo errore come simbolo di una consapevolezza che manca in tanti cittadini, ma ci sono altri casi simili da considerare.

Un altro esempio comune è rappresentato dalle capsule del caffè. Che siano di alluminio o plastica, molte persone nel dubbio destinano questi scarti alla differenziata, invece andrebbero nella plastica. Tuttavia, queste capsule richiedono un processo di raccolta specifico e, se non trattate nel modo giusto, finiscono per inquinare il sistema di riciclaggio. Analogamente, le bottiglie di shampoo e i flaconi per detergenti, che spesso contengono residui di prodotto, devono essere sciacquati prima di essere gettati nella plastica.

Tra le azioni piu’ incisive per migliorare la raccolta presente e futura sono da annoverare i corsi e gli approfondimenti nell’ambito della scuola.

In ogni caso, per migliorare la raccolta differenziata e sostenere un’economia ecogreen, ecco alcune linee guida chiare:

  1. Informarsi: Leggere le indicazioni fornite dalle autorità locali sulla gestione dei rifiuti è importante. Ogni comune può avere regole specifiche.

  2. Pulire: Prima di gettare flaconi o contenitori, sciacquarli è fondamentale. Riduce i contaminanti e migliora il riciclaggio.

  3. Separare con attenzione: I materiali multistrato devono essere riposti nel settore giusto. Se non si è sicuri, verificare prima.

  4. Usare buonsenso: Quando non si è certi, leggere l’etichetta o consultare fonti affidabili. La chiarezza è essenziale.

  5. Educare: Parlare con amici e familiari riguardo l’importanza della raccolta differenziata può aiutare a sensibilizzare altre persone.

Promuovendo questi comportamenti, possiamo contribuire tutti assieme a una società più attenta e rispettosa dell’ambiente. Solo così possiamo raggiungere un’efficace economia verde, consapevoli che ogni piccolo gesto conta.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti in città a Palermo è stato da sempre una questione cruciale per la città siciliana, ma negli ultimi anni si sono sviluppati nuovi percorsi e politiche sostenibili per affrontare questo tema in modo più efficace ed efficiente. L’importanza di una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale anche per il settore turistico, poiché contribuisce a mantenere pulite le strade e le spiagge, garantendo un ambiente accogliente e attraente per i visitatori.

 

I nuovi codici cir degli operatori turistici sono stati introdotti per promuovere pratiche sostenibili e responsabili, incoraggiando gli operatori a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e a adottare comportamenti eco-friendly. Tuttavia, la lieve crisi del 2025 ha messo in evidenza la necessità di ulteriori interventi e strategie per garantire un futuro sostenibile per il turismo a Palermo.

Sono attive iniziative in corso e progetti in apliamento per una rete di bus elettrici in centro e enlle aree cittadine, questo aiuta l’ecosostenibilita’ in citta e diminuisce l impatto ambientale. Inoltre da una visione piu moderna al turista e/o frequentatore abituale .

Inoltre, per  affrontare questa sfida, sono stati sviluppati programmi eco-friendly come servizi per i turisti che promuovono l’uso di mezzi di trasporto eco-sostenibili, come ad esempio promozione e incentivazione all’uso degli autobus green e biciclette elettriche. Inoltre, sono stati istituiti programmi di sensibilizzazione e educazione ambientale per coinvolgere la comunità locale e i visitatori nella protezione dell’ambiente e nella gestione sostenibile dei rifiuti.

bus ecogreen palermo e progetti futuri

Guardando al futuro, è fondamentale continuare ad investire in soluzioni innovative e sostenibili per garantire la bellezza e la salubrità di Palermo, preservando il suo patrimonio naturale e culturale per le generazioni future.

L’impatto ambientale non si combatte solo con un adeguato smaltimento rifiuti, ma anche prevenendo l’imaptto che la societa ‘ ha sull ambiente.

Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole dei rifiuti e delle risorse naturali, sarà possibile assicurare un futuro prospero e sostenibile per il turismo a Palermo.

Il riciclo della carta nel mondo rappresenta una pratica fondamentale per la sostenibilità ambientale e la conservazione delle risorse naturali.

Quanti di noi conoscono l’impatto della carta sugli alberi del nostro pianeta?

Quanti di noi fanno mente locale all’impatto sull’ambiente quando cestinano la carta, o quando utilizzano impropriamente un imballaggio di carta, o quando consumano senza volervo un alimento imballato piu’ volte con carta e altri tipi di imballo?

Bene questo articolo tende a far cresce la sensibilita’ sociale al problema sempre attuale .

Cosa salvo quando riciclo la carta ?

Ogni anno, milioni di alberi vengono abbattuti per soddisfare la domanda di carta, un materiale essenziale in numerosi settori, dall’imballaggio alla stampa. La cifra di circa 17 alberi salvati riciclando 1000 kg di carta evidenzia l’impatto positivo del riciclo su foreste e biodiversità.

Riciclare carta consente di trasformare un materiale già utilizzato in una nuova risorsa, riducendo la necessità di nuove materie prime. Questo processo non solo preserva gli alberi, ma contribuisce anche a diminuire le emissioni di CO2, poiché la produzione di carta riciclata richiede meno energia rispetto a quella da cellulosa vergine.

Inoltre, il riciclo della carta offre benefici economici, intanto ribadiamo il concetto che la carta puo’ essere riciclata piu’ volte, inoltre, riducendo i costi di smaltimento si creano opportunità di lavoro nell’industria del riciclo.

In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, il riciclo della carta diventa un gesto di responsabilità individuale e collettiva. Investire nel riciclo significa proteggere il nostro ambiente, garantendo un futuro più verde per le generazioni a venire.

Riciclare correttamente i bicchieri rotti e le bottiglie di vetro rotte è importante per garantire un processo di raccolta e smaltimento efficiente. In generale, non dovresti mettere i bicchieri rotti o le bottiglie di vetro in virgola con il vetro da riciclare, poiché questi articoli non sono considerati vetro comune per il riciclo.

Molti di noi hanno avuto a CHE FARE  con un ogetto in vetro che si rompe a seguito di una caduta , bene in questo caso e’ bene sapere che tali scarti di vetro non vanno riciclati nel vetro bensi nella indifferenziata.

Il vetro domestico, come bottiglie e vasetti, ha una composizione chimica differente rispetto al vetro utilizzato per bicchieri e oggetti decorativi. L’aggiunta di bicchieri rotti può contaminare il lotto di vetro riciclabile, complicando il processo di riciclo e compromettendo la qualità dei materiali recuperati.

Per smaltire bicchieri e bottiglie di vetro rotti, è consigliabile posizionarli in un contenitore sicuro, evitando che possano ferire qualcuno, e portarli presso un centro di raccolta speciale per il vetro non riciclabile. Alcuni comuni offrono anche servizi di ritiro specifici per questi materiali. Assicurati sempre di controllare le linee guida locali per la raccolta differenziata, poiché le procedure possono variare a seconda della regione. In questo modo contribuirai a un ambiente più pulito e sostenibile.

Il riciclo dei prodotti in pelle, come borse, cinture e zaini, è un tema importante in un’epoca di crescente consapevolezza ambientale.

Molti consumatori e consumatrici in italia si pongono il problema del riciclo dei prodotti in pelle, consumatrici si ritrovano a sostituire la borssa in pelle anche 3 volte all’anno e 1, o 2 borse di queste vanno in discarica, spesso come indifferenziata.

 

La pelle, essendo un materiale durevole, richiede un approccio particolare quando si tratta di smaltimento o riutilizzo. Ecco alcuni suggerimenti su come gestire questi articoli in modo responsabile.

In primo luogo, è fondamentale considerare il riutilizzo prima di pensare al riciclo. Molte donne in Italia possiedono borse in disuso che, invece di essere abbandonate, possono trovare una nuova vita.

Cominciamo da una bella idea: Facendosi aiutare anche dalle nuove generazioni si possono offrire online in regalo a prezzi di facciata per aiutare tante altre persone.

Donare o vendere queste borse o cinture in pelle  attraverso piattaforme online, mercatini dell’usato o associazioni benefiche rappresenta una soluzione efficace. Così facendo, non solo si riduce il rifiuto, ma si favorisce anche un’economia circolare.

In alternativa, se la borsa, la cintura o lo zaino sono troppo usurati per essere utilizzati, esistono aziende specializzate nel riciclaggio della pelle. Queste realtà possono trasformare la pelle in nuovi materiali o prodotti, riducendo l’impatto ambientale. Alcuni laboratori artigiani offrono anche il servizio di riparazione e restauro, ridando vita a prodotti che sembrano perduti.

In aggiunta, è utile informarsi sulle iniziative locali e nazionali riguardanti il riciclo della pelle.

Se girate invece sui social potete trovare eventi di scambio ogetti, ogetti di dmoda e non. Bene in questi casi si puo’ sfruttare l’occasione se si e’ in grandi centri abitati e si possono fare belle conoscenze e amicizie.

Inoltre questi eventi possono offrire ottime opportunità per liberarsi di oggetti in modo eco-sostenibile.

Infine, quando si acquista una nuova borsa o accessorio in pelle, è consigliabile optare per prodotti di alta qualità, durevoli e realizzati con materiali sostenibili. Questo approccio consapevole non solo promuove uno stile di vita più ecologico, ma incoraggia anche una moda più responsabile. In sintesi, il riutilizzo, la donazione e il riciclo sono le chiavi per gestire efficacemente i prodotti in pelle.

Borse Personalizzate

Il riciclo della carta e’ una delle attivita che hanno dato inizio alle attivita’ moderne di riciclo dei rifiuti.

Io personalmente ricondo negli anni 80 grandi camion pieni di balloni non molto squadrati che colmavano camion non tanto ecologici.

Il riciclo della carta e’ stato il predecessore del riciclo dei rifiuti, e proprio per tale motivo e’ 2 volte importante.

Il riciclo della carta è un processo fondamentale per la sostenibilità ambientale, poiché consente di ridurre il consumo di risorse naturali partendo dalla cellulosa degli alberi. Forse non tutti sanno che la carta può essere riciclata fino a sette volte prima di perdere le sue qualità, grazie a tecnologie avanzate e a processi sempre più efficienti elaborati dal 104dc.

Il riciclo della carta ha radici antiche e risale a diverse centinaia di anni fa. L’uso della carta riciclata è documentato in Cina già nel 104 d.C., quando Ts’ai Lun, un funzionario della corte imperiale, creò un tipo di carta utilizzando materiali come corteccia di albero, stracci e vecchi pesci.

Il ciclo di riciclo della carta inizia con la raccolta dei materiali usati, queasto in se implica una grande rete organizzativa.   Una volta accumulato il materiale, visto il notevole volume intrinseco del materiale, spesso si riduce e comprime in balloni, comunque questa carta sfusa o in balloni viene conferita  agli impianti di lavorazione, centri urbani, centri artigianali etc. In questi centri di stoccaggio, la carta viene selezionata, pulita e sminuzzata per essere trasformata in pasta di cellulosa. Questo passaggio è cruciale, poiché la pulizia elimina contaminanti come inchiostri e plastica, garantendo che il materiale riciclato possa essere nuovamente utilizzato nella produzione di nuova carta.

Ma perche 7 vite ?

Ogni volta che la carta viene riciclata, tuttavia, le fibre di cellulosa si accorciano, riducendo la qualità del prodotto finale. Dopo sei-sette cicli, le fibre diventano troppo brevi per garantire la resistenza necessaria, ma restano comunque utili per produrre prodotti di bassa qualità, come cartone per scatole imballaggi vari, carta non bianca etc..

I prodotti monouso,  sempre piu diffusi nel mondo della sanita, dell’industria alimentare , nella lavorazione di frutta, inclusi i guanti e gli indumenti monouso per alimenti, sono sempre più utilizzati per garantire igiene e sicurezza in vari contesti.

Come dicevamo quindi dall’industria alimentare al settore medico alla agricoltura.. Tuttavia, la loro gestione dopo l’uso è un tema importante da affrontare, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale.

Partiamo dai materiali con cui sono realizzati: i guanti monouso possono essere realizzati in diversi materiali, come lattice, nitrile o vinile. Sebbene offrano protezione e facilitino la manipolazione di alimenti e materiali, non sono generalmente riciclabili. Questo significa che, dopo l’uso, devono essere smaltiti nella raccolta indifferenziata. Molte volte, questi guanti possono anche contenere residui di sostanze chimiche o alimentari, che ne complicano ulteriormente il riciclo.

Come detto, avendo molte varianti sulla tipologia di prodotto madre, come camici e mascherine, la situazione può variare. Alcuni di questi prodotti, se realizzati in materiali specifici, possono essere più facilmente gestibili in termini di riciclo, ma in molti casi anche loro devono essere considerati rifiuti indifferenziati a causa della contaminazione che possono subire.

Come differenziare i guanti e indumenti monouso?

La corretta differenzazzione degli indumenti e accessori monouso, tuttavia, può variare da comune a comune ma in generale nella stragrande numero di casi tale prodotti vanne nell indifferenziata.  Alcuni comuni possono avere programmi specifici per la raccolta di determinati materiali, mentre altri potrebbero non prevedere alcuna distinzione per giustificare il costo e la complessità del processo di riciclo. È fondamentale informarsi sulle normative locali riguardanti la gestione di rifiuti monouso per garantire una corretta separazione e smaltimento.

In sintesi, i guanti e gli indumenti monouso non sono riciclabili nella maggior parte dei casi e vanno smaltiti nella raccolta indifferenziata, ma le norme possono variare, quindi è sempre buona norma consultare le indicazioni fornite dal comune di residenza.

Trattiamo oggi l’importanza che ha una impresa artigiana di lavorazione del legno nell’effettuare un riciclo a norma dei rifiuti legnosi.

Il riciclo del legno nell’ambito di un’attività oltre un impegno è una azione fondamentale verso la sostenibilità ambientale. La gestione responsabile dei materiali legnosi è diventata una questione centrale, considerando l’impatto dell’industria del legno sull’ecosistema e il crescente bisogno di adottare pratiche più Green.

Come sappiamo è sempre un onere più impegnativo quello di sottolineare ai clienti che il loro prodotto è frutto di un processo ecosostenibile e green in special modo se tali clienti sono di un certo ceto sociale e abbiente.

Importanza del Riciclo del Legno

Il legno, essendo un materiale biodegradabile, ha un potenziale elevato per il riciclo.

Gli scarti delle falegnamerie sono spesso voluminosi e ingenti, pertanto vanno riciclati correttamente per evitare di finisce in una discarica indifferenziata.

Attraverso il riciclo, gli scarti di legno possono essere trasformati in nuovi prodotti legnosi come truciolati, listellari o compensati. Questo a lungo termine ha un effetto di ridurre l’abbattimento di piu’ alberi e contribuendo alla conservazione delle foreste.

Normative riguardo gli Artigiani

In europa , esistono normative specifiche che regolano la gestione dei rifiuti legnosi, inclusi quelli prodotti da attività di falegnameria. Queste normative sono volte a promuovere pratiche di smaltimento responsabile e a incoraggiare il riciclo al fine di arrivare a riciclare fino al 90%.  Sussidi e incentivi aiutano le aziende a espletare questa attivita’, riducendo i costi e facilitando gli adeguamenti all’implementazione di sistemi di riciclo e gestione sostenibile.

Vantaggi di uno Smaltimento a Regola d’Arte

Uno smaltimento adeguato ed a regola d’arte del legno non solo rispetta le normative vigenti, ma porta anche numerosi vantaggi. Partiamo dai costi aziendali, ai costi di gestione e allo snellimento della logistica dedicata all’attivita’

Inoltre, una gestione efficiente degli scarti di legno contribuisce a migliorare, come abbiamo anticipato prima, l’immagine dell’azienda, dimostrando un impegno concreto verso l’ambiente, il che può attrarre una clientela sempre più sensibile a queste tematiche. Infine, attraverso il riciclo, è possibile creare nuovi materiali legnosi o prodotti innovativi, aprendo nuove opportunità di business.

Rispetto e Sostenibilità Green

La non negabile rivoluzione climatica e il conseguente surriscaldamento ambientale ci porta sempre più a invogliare le attività commerciali ad un allineamento Green, ovvero ad una regolamentazione che si prefigge di portare verso un minore impatto ambientale. Bene, proprio in questo senso l’azienda non può che trarre benefici economici e di immagine attuando un adeguato nello smaltimento del legno

Gestire il legno in modo sostenibile significa in ogni caso investire nel futuro: ogni pezzo di legno recuperato e riciclato rappresenta un passo verso una economia circolare. Gli artigiani possono scegliere di utilizzare legno proveniente da fonti sostenibili e di adottare pratiche che riducano l’impatto ambientale, come l’utilizzo di colle e finiture eco-compatibili. Sviluppi tecnologici recenti hanno portato a realizzare materiali legnosi provenienti da scarti sempre più flessibili e ergonomici, nonché longevi e affidabili.

Riciclo per Realizzazione di Nuovi Materiali

Infine, il riciclo del legno permette la produzione di nuovi materiali innovativi, come i pannelli di truciolato, il legno composito o i biocompositi. Questi materiali possono essere utilizzati per creare mobili, pavimenti e altri elementi di arredo, mantenendo alta la qualità e riducendo l’impatto ambientale. Questo processo non solo preserva le risorse naturali, ma stimola anche la ricerca e l’innovazione nel settore.

L’importanza del riciclo del legno per i falegnami non può essere sottovalutata. Attraverso normative appropriate, pratiche sostenibili e un impegno verso l’innovazione, è possibile trasformare gli scarti in opportunità.

 

L’impianto di rifiuti e selezione LCR si occupa, come anticipato in altri articoli, anche di smaltimento residui legnosi di potatura di oliveti, frutteti o giradini e aree verdi pubbliche e privati. Anche se di norma tali residui agricoli vengono trinciati sul campo, vi sono casi in cui tale pratica e’ inattuabile per le condizioni del materiale o per il luogo di lavoro…

Il fogliame e i rami piccoli, di norma sotto i3/4 cm di diametro, possono essere gestiti tramite un processo di triturazione. Leggi attuali obbligano agricoltori e contoterzisti a conferire in un centro di smaltimewnto autorizzato tale rifiuti e vieta tassativamente il rogo sul posto, anche in primavera, di tali residui. Questo permette di ottenere un materiale facilmente compostabile o utilizzabile come pacciamatura.

Che si tratti di una coltivazione agricola o di un giardino residenziale , l’ operatore attento separera’ naturalmente i rami di seziona utile per essere trattata come legna da ardere, il resto va quindi trasportato nei centri si smaltimento e selezione.

D’altra parte, i rami di dimensioni superiori a 4 cm di diametro possono essere trattati come legna da ardere. È cruciale che questa legna venga selezionata e conservata in modo adeguato, poiché può essere riutilizzata per scopi energetici, riducendo la dipendenza da altre risorse energetiche e contribuendo a un’economia circolare. È importante sottolineare che le normative in vigore vietano categoricamente i roghi nei campi per lo smaltimento dei residui di potatura. Questa norma è stata introdotta per prevenire l’inquinamento atmosferico e il rischio di incendi, i quali possono causare danni irreparabili all’ambiente e alla biodiversità.

 

Residui di potatura e Smaltimento a Palermo e Trapani

Il corretto trasporto e smaltimento dei residui vegetali o di potatura è responsabilità di ogni agricoltore e deve essere effettuato nel rispetto delle leggi locali. Generalmente, è consigliato che i residui vengano trasportati in modo sicuro e appropriato, utilizzando veicoli adeguati per evitare dispersioni e inquinamento durante il tragitto.

Spesso, le aziende agricole possono collaborare con servizi di raccolta dei rifiuti verdi o impianti di compostaggio autorizzati, garantendo che i residui vengano smaltiti in maniera ecologicamente sostenibile e tali impianti possono agevolarli sul ritiro. È fondamentale stabilire procedure chiare per il trasporto,  affinché la gestione dei residui di potatura contribuisca efficacemente alla conservazione dell’ambiente.

 

Qualora l’operatore e’ in grado di triturare sul posto i residui, questa risulta essere una risorsa utile per il terreno.

La triturazione non solo riduce il volume dei rifiuti, ma contribuisce anche a migliorare la fertilità del terreno e a mantenere l’umidità, creando un ambiente favorevole per la crescita delle piante.

 

Ritorniamo in questo post a parlare della plastica e delle azioni per diminuire sue ripercussioni sull’ambiente.

Nonostante tutto, negli ultimi anni, si è assistito alla crescita di un impegno a livello globale verso la sostenibilità ambientale, con particolare attenzione alla riduzione della plastica monouso.

sacchetti compostabile e biodegradabile

Come noto la ricerca e l’undustria sono arrivati alla produzione su larga scala di sacchetti compostabili destinati alla nostra spesa quotidiana presso GDO e negozi.

L’inserimento di sacchetti compostabili sul mercato e nei negozi al dettaglio ha seguito un percorso normativo chiaro.

Bene l’uso di questi sacchetti e’ ormai obbligatorio e l’abbandono ai sacchetti tradizionali e’ dovuto, e anch’esso regolamentato .

In questo contesto, molti paesi, compresa l’Italia, hanno introdotto leggi che vietano l’uso di sacchetti di plastica tradizionali, spingendo così verso l’adozione di sacchetti compostabili. Questi ultimi, realizzati con materiali biodegradabili e compostabili, offrono un’alternativa più ecosostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Grandi ricadute positive sono quindi riposte in questa scelta purche’ sia adottata su larga scala.

I gestori delle GDO e i rivenditori sono stati invitati vivamente ad adattare le proprie pratiche e adeguarsi alle nuove leggi, sostituendo gradualmente i sacchetti in plastica con soluzioni compostabili. Tuttavia, nonostante le misure giuridiche adottate, si registra ancora una presenza significativa di sacchetti tradizionali non biodegradabili.  Tale fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, come il costo inferiore dei sacchetti di plastica, la mancanza di consapevolezza da parte dei consumatori e e degli esercenti.

 

La perdurante presenza di sacchetti inquinanti rappresenta una sfida critica per la sostenibilità. Questi prodotti non solo inquinano l’ambiente, ma contribuiscono anche a fenomeni come l’accumulo di rifiuti nei mari e negli ecosistemi. È fondamentale quindi promuovere iniziative di sensibilizzazione e educazione alla sostenibilità, affinché i consumatori siano incentivati ad adottare comportamenti più responsabili.

 

Possiamo dire oggi che, nonostante siano stati fatti progressi significativi nell’introduzione di sacchetti compostabili, è essenziale un impegno collettivo per garantire che le leggi siano rispettate e che le alternative ecologiche diventino la nostra regola.

Oggi continuiamo a parlare delle plastiche; uno degli elementi piu difficoltosi e, ormai, indispensabile del pianeta.

E’ ampiamente riconosciuto il danno ambientale causato dalle plastiche, in particolar modo dalle microplastiche (elementi piccoli e molto piccoli che riescono ad entrare anche nella catena alimentare di animali e pesci).  La minaccia delle microplastiche e’ maggiore di quella rappresentata dalla plastica in generale.

Nonostante diversi progetti in itinere che si prefiggono di ridurre l’uso e la produzione di plastica, resta aperta e irrisolta la questione su cosa fare con quella già presente nell’ambiente.

Visto che la plastica sembra un materiale del quale non riusciamo a fare a meno, dobbiamo rassegnarci a conviverci per sempre?

Alcuni studi  dimostrano che non è necessariamente così. Per affrontare questo problema, in Italia è stato avviato il progetto Plasticentro, che coinvolge l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si propone di monitorare e combattere la presenza di macro e microplastiche in un’area geografica specifica: i corsi d’acqua dell’Appennino centrale.

Una volta avviato questo il progetto e il monitoraggio, questo studio potra essere replucato in altre areee del paese  e quindi estesa  ad altri contesti. Inoltre, Plasticentro prevede un potenziamento delle conoscenze nei territori interessati e, oltre all’ENEA, coinvolge ARPA Umbria, ARPA Lazio, l’Università Politecnica delle Marche e Legambiente, sotto la direzione dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino centrale. Il progetto si inserisce in un contesto europeo più ampio.

 

 

La plastica diffusa e indispensabile ha preso il posto di buona parte dei materiali base per svariati oggetti per la casa, il lavoro e il tempo libero.

La plastica è un materiale estremamente versatile e ampiamente utilizzato in tutto il mondo, ma la sua persistenza nell’ambiente è una delle sfide più gravi del nostro tempo. Secondo studi scientifici, la plastica non è biodegradabile e può rimanere nell’ambiente per fino a 1000 anni, causando danni significativi agli ecosistemi e alla salute umana.

La platica e’ un materiale non biodegradabile e va  obbligatoriamente differenziato e riciclato.

Studi allarmanti

Ricerche e studi recenti hanno stabilito che la platica in natura non puo’ essere smaltita in meno di 1000 anni !!

Quando i rifiuti plastici mon devono assolutamente essere abbandonati poiche come abbiamo detto in precedenza sono non biodegradabili. In ogni caso il loro deterioramento fisico consiste  in un atrasformazione  in miscroplatiche che in soldoni vuol dire che non saranno mai smaltite del tutto ma solo ridotti in elementi sempre piu piccoli.

Le microplastiche sono  piccole particelle di plastica che possono infiltrarsi nel suolo e nell’acqua. Questi frammenti non solo inquinano le risorse naturali, ma possono anche essere ingeriti da organismi marini e terrestri, creando un effetto a catena che influenza tutta la catena alimentare.

Questo processo che si innesca  è alquanto preoccupante, poiché le microplastiche possono accumularsi nel corpo degli animali e, di conseguenza, negli esseri umani, attraverso il consumo sopratutto di pesce.

Le conseguenze ambientali che si sommano alle conseguente mesionate in precedenza,  non si limitano solo alla fauna. Gli ecosistemi sono compromessi dal crescente accumulo di plastica, che altera gli habitat naturali e minaccia la biodiversità. ( Se una specie vegetale viene annientata in modo locale da plastiche o microplastiche altre specie concorrenti possono prendere il sopravvento e diversificare l’equilibrio naturale.)

Foto video e rilevamenti  satellitare segnalano quantita elevate  di plastica presenti nei mari, ad esempio, queste creano isole di rifiuti che danneggiano la vita marina e interrompono gli equilibri ecologici.

Non ci si puo’ voltare, quindi, dall’altra parte; affrontare il problema della plastica richiede un impegno collettivo a vari livelli: dalle politiche governative per ridurre l’uso della plastica e promuovere alternative sostenibili, fino all’educazione del pubblico riguardo al corretto smaltimento dei rifiuti e all’importanza del riciclo. Con cambiamenti radicali a cui siamo tutti chiamati,  nel nostro approccio alla produzione e al consumo di plastica possiamo sperare di mitigare il suo impatto devastante sul pianeta e garantire un futuro più ecosostenibile .

Trasporto Rifiuti per Conto Terzi e Conto Proprio

Il trasporto dei rifiuti è un’attività regolamentata che richiede attenzione e conformità alle normative vigenti. Se si desidera trasportare rifiuti per conto di terzi, è essenziale valutare la tipologia di rifiuti, distinguendo tra rifiuti industriali e urbani, e identificare se siano pericolosi o non pericolosi. Questa classificazione è fondamentale non solo per il corretto smaltimento, ma anche per le procedure di trasporto e per le registrazioni necessarie.

Ogni azienda che effettua il trasporto dei rifiuti sia per conto terzi deve essere autorizzata in base alle tipologie  del rifiuto che intende trasportare.

È importante notare che i veicoli utilizzati devono passare una perizia di idoneità, che accerti la loro capacità di svolgere questo tipo di attività senza compromettere la sicurezza. Inoltre, è necessaria la nomina di un responsabile tecnico, figura che avra’ una responsabilita’ poiche esperto e competente in materia di gestione dei rifiuti.

Contrariamente, il trasporto di rifiuti per conto proprio presenta delle semplificazioni.

Ogni soggetto  privato ha  facoltà di trasportare i propri rifiuti senza limiti sulla quantità, a condizione che tali rifiuti provengano unicamente dalla propria azienda e/o attivita’. In questo caso, non è richiesta la nomina di un responsabile tecnico, né l’obbligo di perizia per i mezzi di trasporto.

riciclo palermo trapani

In ogni caso dovra sempre mantenersi ed attenersi alle regole che regolano il trasporto dei rifiuti differenziati.

Un aspetto cruciale per entrambe le modalità di trasporto è l’obbligo di possedere il Formulario Identificativo del Rifiuto (FIR). Questo documento (obbligatorio solo per che gestisce rifiuti non provenienti dalla prorpria  attivita’) accompagna i rifiuti durante il trasporto e contiene dati dettagliati riguardo alla loro tipologia e gestione.

Il trasporto dei rifiuti sia per conto terzi che per conto proprio richiede il rispetto di norme specifiche. Una corretta gestione e conoscenza delle procedure evita di incappare in multe e sanzioni molto pesanti nonche’ in reati legati all’ambiente.

 Esempio di  trattamento di una GDO

Analizziamo come dovrebbe comportarsi un gruppo GDO con i propri rifiuti differenziati al fine di operare il  corretto smaltimento di rifiuti e degli imballaggi, un aspetto fondamentale per la sostenibilità ambientale e sostenibile nonche al fine di ripettare le normative vigenti in materia.

I materiali più comuni, come il cartone e la carta, richiedono particolare attenzione nella loro gestione. Il cartone, che è spesso utilizzato per imballare prodotti alimentari e non, deve essere pulito e privo di contaminazioni. Gli imballaggi in carta e cartone, così come quelli in legno, sono generalmente riciclabili, ma è importante che vengano separati e conferiti nel modo corretto.

Quando gli imballaggi arrivano al centro di stoccaggio o impianto di stoccaggio , è obbligatorio compilare il formulario di tracciabilità.

 

Tale formulario garantisce che i rifiuti siano gestiti in conformità con le normative vigenti. La compilazione richiede di indicare il tipo di rfiuto, la quantità e la provenienza.

Errori di compilazione del formulario posso causare  ritardi nel processo di smaltimento e, di conseguenza, sanzioni.

in ogni caso Il formulario  deve essere presentato al personale del centro di stoccaggio, il quale eseguirà un controllo per assicurarsi che tutte le informazioni siano corrette.

Dopo la verifica, i materiali vengono accumulati in aree designate. È fondamentale rispettare le procedure di ammasso, e volumi di ammasso  per garantire una gestione ottimale dello spazio e prevenire la miscelazione tra i diversi materiali differenziati .

Come prevedibile ogni tipologia di scarto ha un suo processo di raccolta e trattamento specifico, e la corretta classificazione è cruciale. Al termine del processo di smaltimento, il centro di stoccaggio provvede a emettere un documento di conferma che attesta l’avvenuto conferimento.

Relativamente ai costi, le tariffe possono variare a seconda del tipo di materiale conferito. Ogni categoria, come cartone, legno o carta, ha una tariffa differente che riflette i costi di trattamento specifici. È essenziale tener conto di queste differenze per gestire al meglio il bilancio aziendale e promuovere pratiche di smaltimento responsabili. In questo modo, la GDO e i supermercati possono contribuire in modo significativo all’economia circolare e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Lo smaltimento dei rifiuti di lavorazione rappresenta una delle sfide più significative per le aziende,

specialmente in un contesto normativo sempre più rigoroso e incentrato sulla sostenibilità. I principali problemi associati a questa gestione includono i costi elevati, la complessità burocratica, e le implicazioni ambientali. In primo luogo, le aziende devono affrontare costi significativi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che possono incidere pesantemente sul bilancio. Inoltre, la normativa italiana ed europea impone requisiti stringenti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, richiedendo alle aziende di investire in sistemi di gestione adeguati per conformarsi alle leggi vigenti.

Le strutture e le entita’ produttive dovrebbero poter  smaltire con facilita’ i propri rifiuti differenziati ai centri di smaltimento piu’ vicini.

Il problemea è  rappresentato dalla mancanza di strutture adeguate per il riciclo e lo smaltimento, che può portare a un accumulo di rifiuti e a potenziali sanzioni. Inoltre, le aziende rischiano di danneggiare la loro reputazione se non dimostrano di gestire i rifiuti in modo responsabile e sostenibile.

Solo nell’ultimo quinquennio in sicilia sono sorte adeguate strutture e impianti di stoccaggio e riciclo dei rifiuti autorizzati.

Questi impianti, spesso piùflessibili e moderni rispetto alle strutture pubbliche, possono offrire soluzioni su misura e trattamenti più efficienti. Ciò
Non solo permette un abbattimento dei costi di smaltimento, ma può
 anche portare a una riduzione delle tariffe rifiuti comunali, creando un circolo virtuoso per le aziende.

LEGISLAZIONE E DETRAZIONI O ABBATTIMENTI DEI COSTI

In determinati territori, l’adozione di sistemi di raccolta ottimizzati e il conferimento di rifiuti presso impianti privati possono generare vantaggi significativi. Una corretta gestione della raccolta differenziata consente di ridurre al minimo i rifiuti non riciclabili e di massimizzare il recupero dei materiali. Attraverso una pianificazione accurata, le aziende hanno l’opportunità di abbattere i costi legati allo smaltimento, focalizzandosi sul recupero e sul riciclo dei materiali.

Infine, le aziende che adattano le loro strategie di gestione dei rifiuti non solo possono ottenere vantaggi economici, ma anche migliorare la loro immagine sul mercato. Investire in pratiche sostenibili e responsabili può tradursi in un valore aggiunto, attrarre clienti attenti all’ambiente e garantire una posizione competitiva nel contesto globale, sempre più focalizzato su elementi di sostenibilità e responsabilità sociale.

Affrontare i problemi dello smaltimento dei rifiuti di lavorazione richiede un approccio strategico e innovativo, in grado di trasformare le sfide in opportunità.

La potatura è un’operazione agronomica fondamentale per la salute e la produttività delle piante, in particolare degli olivi, ma anche degli alberi ornamentali e delle siepi nei giardini. Attraverso la potatura si possono migliorare le condizioni di crescita delle piante, favorire la circolazione dell’aria, potenziare la luce solare e facilitare l’accesso ai nutrienti. In un contesto come quello degli olivi, la potatura contribuisce non solo a mantenere la forma della pianta, ma anche a migliorare la qualità e la quantità della produzione.

Per quanto riguarda la potatura degli alberi ornamentali e delle siepi di siti pubblici o privati, questa pratica può influenzare anche l’estetica del giardino. Una potatura ben eseguita permette di mantenere forme armoniose, evitare la crescita eccessiva e il sovraffollamento, e garantire una fioritura abbondante nel periodo corretto. È importante eseguire tali operazioni nei periodi appropriati dell’anno, evitando i momenti critici in cui le piante sono in fase di attiva crescita o fioritura.

Un aspetto cruciale della potatura è lo smaltimento dei residui. Dopo la potatura, è comune trovarsi con una notevole quantità di scarti, dall’erba tagliata ai rami potati. È fondamentale smaltire questi residui in modo corretto e responsabile, per evitare problemi di infestazioni o propagazione di malattie. Molti comuni offrono centri di raccolta autorizzati dove è possibile conferire i materiali vegetali in modo ecologico. Queste strutture non solo si occupano del corretto smaltimento, ma spesso trasformano i residui in compost o materiali riutilizzabili, contribuendo così a un ciclo di vita sostenibile.

Inoltre, ci sono normative specifiche che regolano lo smaltimento dei rifiuti verdi. È importante informarsi in merito alle regole locali per evitare sanzioni e contribuire a una gestione ambientale responsabile. Talvolta, possono essere organizzate anche giornate di raccolta dei rifiuti verdi su tutto il territorio, facilitando i cittadini nella gestione degli scarti.

 la potatura è un’attività essenziale per mantenere piante sane e vivaci, sia in agricoltura che in ambito ornamentale, e il corretto smaltimento dei materiali potati è un dovere civico che contribuisce alla salute del nostro ambiente. Investire nella conoscenza delle pratiche di potatura e delle normative locali sullo smaltimento rappresenta un passo importante verso giardini e spazi verdi più sostenibili e ben curati.

Il rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, redatto da AssoAmbiente, mette in evidenza il ruolo dell’Italia come leader nel riciclo e nella circolarità in Europa. Nel panorama europeo, l’Italia si distingue per il più alto tasso di avvio al riciclo dei rifiuti, sia urbani che speciali, con un impressionante 83,2%, molto superiore alla media UE del 38,2%. Questa performance supera anche quella di paesi come Spagna (60,5%), Francia (54,3%) e Germania (43%).

Il Riciclo Industriale in Italia e in Europa

In termini di circolarità dei materiali, l’Italia si colloca al secondo posto con un tasso del 21,6%. Questo dato è particolarmente significativo perché indica un impegno concreto nel riutilizzo e nel riciclo, riflettendo la crescente attenzione del paese verso pratiche sostenibili. È interessante notare che si trova appena sotto la Francia, che raggiunge il 22,2%. Rispetto ad altre nazioni europee, l’Italia mostra prestazioni decisamente superiori: la Germania si attesta solo al 13,5% e la Spagna al 11%.

Questi dati non solo attestano un impegno nel riutilizzo e nel riciclo, ma anche un forte potenziale di crescita per l’economia circolare. Questo potenziale è ulteriormente evidenziato dal tasso di utilizzo dei metalli riciclati, che si attesta al 47,2%. Questo posizionamento favorisce una crescita sostenibile, se si considera che l’Italia si distingue come best practice in Europa. Infatti, supera anche la Francia, che si ferma al 39%, la Germania al 27,2% e la Spagna al 18,5%.

In sintesi, l’Italia non solo ha dimostrato un forte impegno verso la sostenibilità, ma si configura anche come un leader potenziale nell’ambito dell’economia circolare in Europa.

 

 

Tuttavia, il rapporto non esclude le aree critiche. Tra le ombre emergenti, spicca l’eccessiva esportazione di rifiuti, in gran parte attribuibile all’insufficienza di infrastrutture impiantistiche, soprattutto nel Centro-Sud del paese. Con 6.456 impianti di recupero, l’Italia è al secondo posto in Europa, ma ben lontana dai 10.497 impianti della Germania. Questa carenza contribuisce all’esportazione di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2020, che vengono inviati all’estero per il recupero, un processo che potrebbe essere potenziato internamente.

Il report “L’Italia che Ricicla” del 2022, dunque, disegna un quadro complesso: l’Italia è un esempio di eccellenza nel riciclo e nella gestione dei rifiuti, ma deve affrontare sfide importanti per migliorare le sue infrastrutture e ridurre l’export. Investimenti mirati e innovazioni nel settore del recupero e del riciclo saranno cruciali per mantenere il primato e contribuire ulteriormente alla sostenibilità ambientale. La strada verso un’economia circolare è ancora lunga, ma con l’impegno delle istituzioni e delle imprese, l’Italia ha la possibilità di consolidare la sua posizione di leadership nel panorama europeo.

Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle performance di un impianto di riciclaggio.

La plastica in particolare va selezionata e  uniformata tra le varie tipologie di plastica e in 2 macrocategorie chiamate in gergo : dure e morbide.

Ma andiamo a approfondire questo argomento che molto interessa ogni cittadino nelle azioni di ogni giorno.

La plastica è uno dei materiali più utilizzati nella nostra vita quotidiana, ma la sua gestione rappresenta una sfida significativa per l’ambiente. Differenziare i rifiuti è essenziale per ridurre gli sprechi e contribuire al riciclo. Non tutte le plastiche sono uguali, e comprendere i diversi tipi di plastica riciclabile è fondamentale per una raccolta differenziata efficace.

Le plastiche più comuni e facilmente riciclabili sono contrassegnate da sigle e numeri. Le plastiche numerate da 1 a 6 sono riciclabili, mentre il numero 7 indica materiali che generalmente non lo sono. La sigla PET (polietilentereftalato), per esempio, è utilizzata per bottiglie e contenitori per alimenti, ed è molto richiesta nel processo di riciclaggio. Il policloroetilene (PVC) è un’altra plastica ampiamente riciclabile, utilizzata in tubazioni e vari prodotti di consumo.

Inoltre, il polietilene (PE) è una plastica versatile utilizzata in sacchetti e imballaggi, anch’essa facilmente riciclabile. La plastica espansa, come il polistirene (PS), e il polipropilene (PP) hanno anch’essi buone potenzialità di riciclo, ma il loro recupero può essere complesso e variabile a seconda delle strutture di riciclaggio

Alcuni materiali, come i multilayer o quelli con additivi particolari, possono risultare più difficili da riciclare.

Conoscere i vari tipi di plastica e le loro proprietà è fondamentale per migliorare la pratica della raccolta differenziata. Solo attraverso un approccio consapevole possiamo contribuire in modo efficace al riciclo della plastica e proteggere il nostro ambiente.

Gli impianti di riciclo hanno l’obiettivo di recuperare materiali utili dai rifiuti, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia circolare. La performance degli impianti di riciclo è spesso misurata attraverso l’indice di qualità dei rifiuti in uscita, che riflette la purezza del materiale recuperato dopo il processo di lavorazione.

Il concetto di purezza in questo contesto si riferisce alla presenza di materialità indesiderata, quali plastiche differenti da quelle target, contaminanti organici e inorganici e altre impurità. Ad esempio, nel riciclo delle plastiche, l’obiettivo è ottenere un prodotto finale costituito principalmente da polimeri specifici, privi di altri tipi di plastica o sostanze inquinanti. Maggiore è la qualità del materiale in uscita, maggiore sarà l’efficacia nel riutilizzo dei materiali recuperati e, di conseguenza, dell’impatto positivo sul ciclo produttivo e sull’ambiente.

Scarto MinimoUna performance eccellente degli impianti di riciclo si traduce in un’alta percentuale di materiali recuperati che possono essere reimmessi nel mercato per la produzione di nuovi beni. Tuttavia, molti impianti affrontano sfide significative legate alla contaminazione dei materiali in ingresso. Ad esempio, spesso i rifiuti sono miscelati e contengono plastica di diversi tipi o categorie, oltre a residui di cibo e materiali non riciclabili. Questi fattori complicano il processo di separazione e riducono la qualità del prodotto finale.

Negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo miglioramento dei processi tecnologici e delle tecniche di separazione dei materiali. Alcuni impianti stanno integrando soluzioni avanzate, come il riconoscimento automatico dei materiali tramite intelligenza artificiale o l’uso di sistemi di flottazione. Queste innovazioni hanno permesso di aumentare l’efficienza del processo di riciclo e di ottenere una qualità dei materiali recuperati significativamente superiore.

Tuttavia, la qualità dei materiali riciclati varia ancora notevolmente da un impianto all’altro e dipende da numerosi fattori, tra cui la tipologia di rifiuti trattati, la tecnologia utilizzata e le pratiche di raccolta differenziata adottate a monte. Pertanto, per migliorare ulteriormente le performance e garantire materiali di elevata qualità in uscita, è fondamentale investire nella formazione del personale, nella modernizzazione degli impianti e nell’educazione dei cittadini

Codici EER: Una Guida per la Classificazione dei Rifiuti

L’Elenco Europeo Rifiuti (EER) rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione sostenibile dei rifiuti, fornendo un sistema di codifica che consente la classificazione dei rifiuti in base alla loro origine e al settore di provenienza. Questa classificazione è essenziale non solo per il corretto smaltimento dei rifiuti, ma anche per la protezione dell’ambiente e della salute pubblica.

La Normativa di Riferimento

La base normativa per l’EER è costituita dalla Direttiva 75/442/CEE, la quale fornisce una definizione chiara di cosa si intende per rifiuto. In particolare, essa stabilisce che “qualsiasi sostanza od oggetto” che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I, e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi, debba essere considerato un rifiuto. Questa definizione ha creato un quadro giuridico importante che ha permesso agli Stati membri dell’Unione Europea di regolare in modo omogeneo la gestione dei rifiuti, promuovendo pratiche di riciclo e recupero.

Riduzione e Riciclo

I codici EER, in vigore dal 1 gennaio 2002, sono stati formalizzati con la direttiva del Ministero dell’Ambiente del 9 aprile 2002, pubblicata ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale. Ogni codice identifica specifici tipi di rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi, con l’asterisco (*) a contraddistinguerne la pericolosità. Questa distinzione è fondamentale per adottare misure adeguate nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti. La gestione corretta di tali rifiuti è cruciale non solo per evitare danni all’ambiente, ma anche per rispettare le normative vigenti. La conoscenza e l’applicazione dei codici EER possono dunque guidare le aziende e i cittadini verso prassi più sostenibili e responsabili.

Il Ruolo degli Operatori

È importante sottolineare che una corretta gestione dei rifiuti è un compito complesso che richiede competenze specifiche. Gli operatori del settore sono essenziali in questo contesto. I nostri operatori sono a completa disposizione per fornire chiarimenti e ulteriori informazioni sulle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti. Offriamo supporto nella classificazione dei rifiuti tramite i codici EER, nella pianificazione delle operazioni di raccolta e smaltimento e nell’implementazione di pratiche di riduzione e riciclo.

Inoltre, è fondamentale sensibilizzare le aziende e i cittadini sull’importanza del corretto conferimento dei rifiuti. Una cattiva gestione può comportare costi elevati e impatti ambientali significativi. Una maggiore consapevolezza, insieme a informazioni chiare sui codici EER, può contribuire a una gestione più responsabile dei materiali di scarto.

In un contesto globale in cui la sostenibilità ambientale è sempre più cruciale, la conoscenza e l’applicazione dei codici EER diventano strumenti preziosi. Non basta sapere quali siano i rifiuti pericolosi e non; l’obiettivo finale deve essere quello di ridurre la produzione di rifiuti, promuovere il riuso e il riciclo, e contribuire a un’economia circolare. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile garantire un futuro più pulito e sostenibile. La regolamentazione dei rifiuti, attraverso codici come l’EER, è un primo passo importante verso questo obiettivo.

 

 

esempio di codice EER

Il codice EER è il codice utilizzato per classificare un rifiuto sia pericoloso che non pericoloso all’interno del Elenco Europeo dei Rifiuti (EER).

Il codice EER è un numero composta da 3 coppie di 2 cifre e al termine viene aggiunto il simbolo * (asterisco) nel caso in cui il rifiuto sia considerato pericoloso.

Prendiamo in esame il codice EER 15 01 11* che è così composto:

  • La prima coppia (XX), definita Classe, identifica il settore di attività da cui deriva il rifiuto;
    15 – RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, INDUMENTI PROTETTIVI etc (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI);
  • La seconda coppia (YY), definita Sottoclasse, identifica il processo produttivo di provenienza del rifiuto;
    01 – IMBALLAGGI (COMPRESI I RIFIUTI URBANI DI IMBALLAGGIO OGGETTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA);
  • La terza coppia (ZZ), definita Categoria, indica il nome o la descrizione del rifiuto.
    11 – IMBALLAGGI METALLICI CONTENENTI MATRICI SOLIDE POROSE PERICOLOSE (AD ESEMPIO AMIANTO), COMPRESI I CONTENITORI A PRESSIONE anche vuoti.

La problematica dei rifiuti a Palermo è una questione complessa e persistente che colpisce la città da anni, influenzando negativamente la qualità della vita dei suoi cittadini e l’immagine stessa del capoluogo siciliano. La gestione dei rifiuti solidi urbani è caratterizzata da un mix di inefficienze burocratiche, mancanza di infrastrutture adeguate e scarsa sensibilizzazione della popolazione.

Palermo il Turismo e la questione dei Rifiuti

Dal 2010 La citta’ di palermo ha avuto un incremento di visite del 250%  e del 40% annuo.

Il centro si e’ popolato di locali food e in qualche modo si e’ qualificato rispetto agli anni 2000, rimane tuttavia una frande carenza sulla raccolta differenziata accertata che da una nota dolente alla notizia.

Come anticipato, uno dei principali problemi è rappresentato dalla raccolta differenziata, che a Palermo ha raggiunto percentuali insoddisfacenti rispetto alle media nazionali. Questo è in parte dovuto alla carenza di servizi e di strumenti necessari per facilitare la separazione dei materiali. Nonostante siano stati implementati programmi e iniziative, molti cittadini ancora non percepiscono l’importanza di differenziare i rifiuti e abbandonare lo smaltimento tradizionale, contribuendo così a un incremento del quantitativo di spazzatura indifferenziata.

Le discariche e lo smaltimento tradizionale  sono altri aspetti problematici. Spesso, i rifiuti vengono abbandonati in strade e spazi pubblici, dando vita a vere e proprie discariche a cielo aperto. Questo non solo deturpa il paesaggio urbano, ma crea anche situazioni di pericolo per la salute pubblica, favorendo la proliferazione di insetti e roditori.

Le istituzioni, da parte loro, stanno cercando di affrontare la questione attraverso campagne di sensibilizzazione e progetti di rinnovo delle infrastrutture. Tuttavia, è evidente che servono misure più incisive e una maggiore collaborazione tra cittadini e amministrazione. La creazione di un sistema integrato di raccolta e smaltimento, insieme a programmi educativi, potrebbe contribuire a modificare le abitudini e la percezione della gestione dei rifiuti.

Iin questo post cerchiamo di argomentare le maggiori esigenze di mezzi e manodopera che i comuni  che si affacciano alla racolta differenziata.

Valutiamo costi e ricadute sulle spese per il cittadino.

La raccolta differenziata ha un impatto significativo sull’organizzazione della raccolta porta a porta effettuata dai comuni. Grazie alla separazione dei rifiuti in differenti categorie, come vetro, plastica, organico, carta e umido, i comuni sono in grado di ridurre i costi associati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questo perché i materiali separati possono essere riciclati e riutilizzati, riducendo la quantità di rifiuti destinati alla discarica.

Questa pratica comporta però delle variazioni di spesa per i comuni, in quanto la gestione della raccolta differenziata richiede costi aggiuntivi per le attrezzature e i contenitori specifici per i diversi tipi di rifiuti. Inoltre, la necessità di mezzi di raccolta specializzati e di personale addestrato per la gestione dei materiali differenziati implica ulteriori investimenti da parte dei comuni.

Per garantire l’efficacia della raccolta differenziata porta a porta, i comuni devono anche prevedere una corretta organizzazione logistica, con una programmazione dettagliata delle giornate e degli orari di raccolta per ogni tipo di rifiuto. Questo richiede una maggiore coordinazione e monitoraggio delle attività di raccolta, nonché la necessità di un sistema di comunicazione efficace con i cittadini per informarli sul corretto conferimento dei rifiuti.

Per gestire in modo efficiente la raccolta differenziata, i comuni devono quindi adottare strategie e politiche mirate, che possano garantire una corretta gestione dei rifiuti e una riduzione degli impatti ambientali legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In questo contesto, è fondamentale investire nella formazione del personale addetto alla raccolta differenziata e all’educazione dei cittadini sul corretto conferimento dei rifiuti, al fine di favorire una maggiore consapevolezza ambientale e una partecipazione attiva da parte della comunità locale.

 

 

 

Rinviata la raccolta porta a porta in centro a Palermo

Riprendiamo articolo del GDS di oggi 7 Gennaio 2025

 

“I residenti nei rioni Tribunali-Castellammare e Palazzo Reale-Monte di Pietà avranno così a disposizione altre due settimane piene per ritirare i contenitori. Oltre ai Centri comunali di raccolta di via Basile, viale dei Picciotti e la sede di piazzetta Cairoli, la Rap attiverà altri punti mobili di distribuzione. “Stamattina l’ecopunto attivo a piazza Beati Paoli ha registrato una grande affluenza di cittadini e sono stati distribuiti 350 kit di 4 tipologie di mastelli”, si legge in una nota dell’ex municipalizzata, che lancia un appello ai residenti dei quartieri Tribunali-Castellammare e Palazzo Reale-Monte di Pietà: “La data del 24 gennaio non sarà più procrastinabile”.
PERCHE EFFETTUARE UNA RACCOLTA PORTA A PORTA IN UN CENTRO COME QUELLO PALERMITANO ?

Effettuare la raccolta differenziata in un centro storico come quello palermitano è estremamente vantaggioso per diversi motivi. In primo luogo, la corretta gestione dei rifiuti permette di ridurre l’impatto ambientale e di preservare la bellezza e l’unicità del centro storico.

La raccolta differenziata consente di riciclare materiali e di ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica, contribuendo così a una gestione più sostenibile delle risorse e a una riduzione dell’inquinamento. Inoltre, separare correttamente i rifiuti permette di recuperare materiali preziosi e di creare nuove opportunità di lavoro nel settore del riciclo.

Nel contesto del centro storico palermitano, abitato da una variegata comunità di palermitani ed extracomunitari e caratterizzato dalla presenza di attività commerciali e residenze popolari, la raccolta differenziata assume un’importanza ancora maggiore. Grazie a questa pratica, è possibile coinvolgere attivamente tutti i residenti e i commercianti nella gestione dei rifiuti, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e solidale.

Inoltre, la raccolta differenziata favorisce la pulizia e l’ordine del centro storico, contribuendo a rendere l’ambiente più vivibile e accogliente per residenti e visitatori. Infine, investire nella raccolta differenziata rappresenta anche un’opportunità per migliorare l’immagine del centro storico e promuovere un turismo sostenibile e responsabile.

In conclusione, la raccolta differenziata nel centro storico palermitano porta numerosi vantaggi sia a livello ambientale che sociale ed economico. È pertanto fondamentale promuovere e sostenere questa pratica per garantire un futuro più sostenibile e vivibile per tutti i residenti e le attività presenti in questo straordinario contesto urbano.

 

E’ stato approvato il nuovo piano rifiuti per la Sicilia

Il quotidiano “La Sicilia” pubblica in prima pagina il nuovo piano rifiuti destinato all’isola.

Il programma si prefigge di ridurre le lacune e risolvere diverse problematiche legati ai rifiuti ed al loro stoccaggio.

Il piano e’ molto articolato e vi proponiamo a seguito un estratto dell’articolo:

«L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – ha detto ieri Schifani in una nota stampa – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile. Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente. Offriamo dunque una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici».

l’articolo   fonte di “La Sicilia” descrive nel dettaglio punti degli impianti previsti e mappa di dislocazione.

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I fiumi in Sicilia sono spesso oggetto di un grave fenomeno di inquinamento dovuto al riversamento di rifiuti indifferenziati. Questi rifiuti, che includono plastica, vetro e altri materiali non biodegradabili, finiscono per intasare i corsi d’acqua e contaminare l’ambiente circostante. Uno dei principali problemi legati a questo fenomeno è il mancato riciclo dei materiali plastici e speciali provenienti dalle attivita’ agricole e centri abitati , in particolare della plastica e del vetro, che potrebbero essere facilmente riutilizzati anziché essere smaltiti in maniera non corretta.

Un altro fattore che contribuisce all’accumulo di rifiuti indifferenziati nei fiumi siciliani è la mancata selezione da parte dei comuni. Molte amministrazioni locali non prestano la giusta attenzione alla gestione dei rifiuti e non incentivano i cittadini a differenziare correttamente i materiali. Questo comportamento porta inevitabilmente a un aumento dei rifiuti inquinanti che finiscono per finire nei fiumi e mettere a rischio la salute dell’ecosistema fluviale.

Il problema dei rifiuti indifferenziati nei fiumi siciliani è particolarmente grave per diverse ragioni. In primo luogo, l’inquinamento causato da questi materiali danneggia gravemente la flora e la fauna acquatica, compromettendo gli ecosistemi naturali presenti nei corsi d’acqua. Inoltre, i rifiuti che finiscono nei fiumi possono essere trasportati dal flusso dell’acqua fino a raggiungere il mare, causando danni ancora più estesi all’ambiente marino.

Per affrontare efficacemente il problema dell’inquinamento dei fiumi siciliani, è fondamentale promuovere politiche di gestione dei rifiuti più sostenibili e responsabili. I comuni dovrebbero incentivare la raccolta differenziata dei materiali e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del riciclo. Inoltre, è necessario aumentare i controlli e le sanzioni per coloro che non rispettano le normative ambientali vigenti.

Il problema degli scarti di plastica nel Mediterraneo è diventato sempre più evidente negli ultimi anni, rappresentando una minaccia per la biodiversità marina e per la salute dell’ecosistema marino nel suo complesso. La plastica è uno dei materiali più utilizzati al mondo, ma anche uno dei più dannosi per l’ambiente, soprattutto quando non viene smaltita correttamente.

Le plastiche si accumulano nei mari e negli oceani a causa di varie attività umane, come lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, il lavaggio di indumenti sintetici che rilasciano microplastiche nell’acqua, e le perdite durante il trasporto e la lavorazione di materiali plastici. Una volta in mare, le plastiche possono impattare negativamente su numerosi organismi marini, causando danni fisici e blocchi intestinali, e possono anche rilasciare sostanze tossiche che possono inquinare l’ambiente circostante.

Esistono diversi tipi di plastica che possono essere trovati nel Mediterraneo, tra cui bottiglie di plastica, sacchetti, contenitori, giocattoli, imballaggi e molti altri. Ogni tipo di plastica ha un diverso impatto sull’ambiente marino, a seconda della sua composizione chimica e delle dimensioni dei frammenti. Le microplastiche, ad esempio, sono particolarmente dannose perché possono essere ingerite dagli organismi marini di dimensioni piccole, contaminando così la catena alimentare.

Il tempo di biodegradabilità delle plastiche varia a seconda del tipo di materiale e delle condizioni ambientali. Le plastiche convenzionali, ad esempio, possono impiegare centinaia di anni per degradarsi completamente, mentre le bioplastiche possono essere degradate in tempi più brevi grazie all’azione di batteri e altri microrganismi presenti nell’ambiente.

L’impatto degli scarti di plastica sulle acque del Mediterraneo è evidente non solo sulla superficie dell’acqua, ma anche sulle coste, dove spesso si accumulano grandi quantità di rifiuti, compromettendo così l’aspetto estetico delle spiagge e mettendo a rischio la salute di persone e animali che frequentano questi luoghi.

La provincia di Trapani, situata nella regione siciliana, sta facendo importanti progressi nel settore del riciclaggio dei rifiuti e nella promozione della raccolta differenziata. Grazie alla sensibilizzazione della popolazione e alle iniziative promosse dalle amministrazioni locali, si stanno ottenendo risultati significativi che stanno contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a preservare le risorse naturali.

 

Grazie ai vari servizi offerti dai comuni e alle campagne di sensibilizzazione, la popolazione è sempre più consapevole dell’importanza del riciclaggio dei rifiuti e dell’importanza di separare correttamente i materiali per consentire il loro trattamento adeguato. Le persone stanno diventando sempre più attente nel differenziare i rifiuti domestici e rivolgono maggiore attenzione alla corretta gestione dei materiali.

Negli ultimi anni, sono stati implementati numerosi progetti per favorire il corretto smaltimento dei rifiuti e incentivare la raccolta differenziata. L’obiettivo è quello di aumentare sempre di più i valori di raccolta differenziata, affinché una maggiore quantità di rifiuti possa essere  lavorata e riciclata con adeguati processi di gestione di rifiuti.

Tali processi di gestione sono svolti dagli impianti di gestione rifiuti amche nella stessa area o nei comuni limitrofi.

Contatta LCR : impianto di riciclaggio rifiuti provenienti da differenziata

I risultati di questi sforzi sono già visibili nei valori di raccolta differenziata, che stanno registrando un costante aumento. Grazie alla collaborazione di tutti i cittadini e delle istituzioni locali, si sta andando nella direzione giusta per ridurre l’impatto ambientale e sviluppare una cultura del riciclo e del consumo consapevole.

Inoltre, è importante sottolineare che la raccolta differenziata consente di creare posti di lavoro nell’ambito della gestione dei rifiuti, favorendo lo sviluppo dell’economia circolare e contribuendo alla creazione di una società più sostenibile e responsabile.

In diversi quartieri della citta’ la raccolta differenziata nel 2024 si e’ registrata molto lenta , un articolo del Giornale di sicilia del 24 ottobre mette in evidenza e approfondisce l’argomento :

“La vicenda del Cep – dove la raccolta differenziata di prossimità (quella che prevede gli ecopunti con le campane per carta, vetro, plastica e organico, ndr) dopo 7 anni si è rivelata un fallimento e si sta ritornando (dicono provvisoriamente) ai cari e vecchi cassonetti – sotto questo profilo è emblematica. Così come la lentezza con cui il servizio del porta a porta si va estendendo a tutta la città rischia questa volta di combinare guai molto seri. Precisamente, sono a repentaglio i finanziamenti di quasi 39 milioni di euro a valere sull’asse 6 del Pon Metro che hanno un timing di rendicontazione in scadenza e perlopiù riguarda l’acquisto di mezzi a supporto della differenziata. “

 

Conosciamo tutti i  vantaggi della raccolta differenziata  :

la sensibilizzazione della comunità sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti. Attraverso campagne informative e educative, si può promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del riciclo e della riduzione dei rifiuti, incoraggiando comportamenti sostenibili e responsabili.

Infine, la raccolta differenziata può portare a una gestione più efficiente dei rifiuti all’interno del quartiere, contribuendo a migliorare la pulizia e l’ordine delle strade e degli spazi pubblici. In questo modo, si favorisce la creazione di un ambiente più salubre e sicuro per tutti i residenti, migliorando anche l’aspetto estetico del quartiere.

fonte GDS

 

Nella classifica delle città italiane con il peggior tasso di raccolta differenziata, le prime dieci posizioni vedono un triste primato da parte di alcune città che faticano a promuovere pratiche sostenibili e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza del riciclo.

Al primo posto di questa sfortunata classifica troviamo Napoli, con un tasso di raccolta differenziata inferiore al 20%. La città partenopea è seguita da Palermo e Catania, entrambe con un tasso intorno al 25%. Al quarto posto troviamo Taranto, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 27%, seguita da Messina e Reggio Calabria.

Al settimo posto troviamo Matera, con un tasso di differenziata del 30%, seguita da Cagliari e Foggia, entrambe intorno al 35%. Chiude la top 10 la città di Bari, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 38%.

Queste città, purtroppo, non riescono a implementare efficacemente politiche di riciclo e di gestione dei rifiuti, creando così un impatto ambientale negativo e compromettendo la sostenibilità del territorio. La mancanza di infrastrutture adeguate e di campagne di sensibilizzazione efficaci sembra essere la causa principale di questo problema diffuso.

 

Si e’ svolta a Rimini l’edizione 2024 di Ecomondo.

 

Ecomondo è una fiera internazionale che si tiene ogni anno a Rimini,  e si concentra sulle tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità. Durante l’evento vengono affrontati diversi argomenti legati alla gestione dei rifiuti, all’energia rinnovabile, alla gestione delle risorse idriche e alla mobilità sostenibile. L’obiettivo principale di Ecomondo è favorire lo scambio di conoscenze e le collaborazioni tra i professionisti del settore, promuovendo soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali contemporanee.

La fiera offre l’opportunità di incontrare esperti del settore, scoprire le ultime novità e tendenze, stabilire nuove partnership e collaborazioni, e ottenere visibilità per le proprie soluzioni e prodotti. Inoltre, Ecomondo è un luogo ideale per confrontarsi con le istituzioni governative e le organizzazioni non governative sulle politiche ambientali da adottare per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della tutela del pianeta.

Il polistirolo, comunemente conosciuto come polistirolo espanso, è un materiale plastico utilizzato in molti oggetti di uso quotidiano come imballaggi, polistirolo per alimenti, scatole e altri manufatti. Il problema principale del polistirolo è che è difficilmente riciclabile e spesso viene  buttato insieme alla plastica nella raccolta differenziata.

Per questo motivo, come ci ricorda il Consorzio Corepla, sia che si tratti di vaschette per alimenti sia quando abbiamo tra le mani le simpatiche sfere di polistirolo presenti nella scatola del nostro acquisto online, il corretto bidone in cui buttare il polistirolo è quello della plastica.

Gli errori comuni riguardanti il polistirolo spesso derivano dalla scarsa conoscenza delle corrette modalità di smaltimento, quindi è importante informare correttamente la popolazione su dove e come conferire questo materiale. Alcuni suggerimenti utili per il corretto smaltimento del polistirolo potrebbero essere: contattare il proprio Comune per avere informazioni specifiche sui centri di raccolta specializzati, ridurre l’uso di polistirolo attraverso alternative eco-sostenibili e conferire correttamente il polistirolo non riciclabile nei centri specializzati.

Il tetrapack è un materiale composto da diverse strati di carta, alluminio e plastica utilizzato principalmente per confezionare bevande come latte, succhi di frutta e brodo. Nonostante sia un materiale riciclabile, spesso si creano dubbi su come correttamente smaltire il tetrapack nella raccolta differenziata.

Il tetrapack dovrebbe essere smaltito nel contenitore della raccolta differenziata dedicato alla carta e cartone. Questo perché, nonostante contenga anche altri materiali come plastica e alluminio, la componente predominante del tetrapack è la carta.

Molti consumatori commettono l’errore di smaltire i tetrapack nel contenitore della plastica, poiché la confezione è rivestita anche da uno strato di plastica. Questo errore può generare problemi durante il processo di riciclaggio, poiché il tetrapack non sarà separato correttamente dagli altri materiali e potrebbe compromettere la qualità del riciclo.

Ultime orientamenti di Corepla  stanno andando verso di differenziare il tetrapack nella plastica , ma tale processo e’ ancora in itinere.

In Italia, diverse città sono considerate tra le più inquinate d’Europa a causa di vari fattori, tra cui l’alta densità di traffico, l’industria pesante, l’uso intensivo di fossili combustibili e la topografia delle aree urbane che favorisce l’accumulo di inquinanti atmosferici.

Milano è una delle città più inquinate del Paese a causa del traffico intenso e della presenza di numerosi impianti industriali nelle vicinanze. La concentrazione di CO2 e PM10 nell’aria supera spesso i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, causando problemi respiratori e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.

Torino è un’altra città fortemente inquinata, soprattutto a causa dell’industria automobilistica e dell’alto numero di autoveicoli circolanti. La presenza di gas di scarico e di polveri sottili rende l’aria poco salubre e dannosa per la salute dei residenti.

Anche Palermo e Napoli faticano a mantenere livelli accettabili di qualità dell’aria a causa dell’industria del cemento e della presenza di traffico pesante. I livelli di inquinanti atmosferici sono spesso elevati, causando problemi respiratori e riducendo la qualità della vita dei cittadini.

La mancanza di politiche ambientali efficaci e di un sistema di trasporto pubblico soddisfacente sono tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni pubbliche e dei cittadini per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.

Le misure di riduzione dell’inquinamento atmosferico includono la promozione di mezzi di trasporto ecologici, la riduzione dell’uso di combustibili fossili e l’adozione di tecnologie pulite nell’industria. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane e proteggere la salute delle generazioni future.

 

 

 

https://www.geopop.it/milano-non-e-la-terza-citta-piu-inquinata-al-mondo-vi-spieghiamo-il-perche/

Principali leggi e normative a favore del miglioramento del packaging

  1. Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Direttiva 94/62/CE): Questa normativa europea è stata introdotta per armonizzare le misure nazionali riguardanti la gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. Gli Stati membri sono tenuti a garantire che gli imballaggi siano progettati per minimizzare il loro impatto ambientale e siano riutilizzabili o riciclabili.
    • Obiettivi di riciclaggio: La direttiva fissa obiettivi ambiziosi di riciclaggio per diversi materiali da imballaggio, spingendo le imprese a utilizzare materiali più facilmente riciclabili come carta, cartone, vetro e plastica riciclata.
  2. Normativa sull’economia circolare (Pacchetto UE Economia Circolare): Introduce una serie di iniziative legislative che promuovono la transizione verso un’economia circolare, con particolare attenzione alla progettazione di prodotti (inclusi imballaggi) che possano essere riutilizzati, riparati e riciclati.
    • Tassazione della plastica monouso: Molti Paesi europei, in linea con le direttive dell’UE, stanno introducendo tasse o divieti sull’uso della plastica monouso per spingere le aziende a trovare alternative più ecologiche.
  3. Regolamento SUP (Single Use Plastic, Direttiva 2019/904/UE): Questa direttiva mira a ridurre l’impatto ambientale di determinati prodotti in plastica monouso. Prevede il divieto di alcuni tipi di plastica e stabilisce obiettivi per la raccolta e il riciclaggio delle bottiglie di plastica.
  4. Normativa italiana sul packaging: In Italia, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) impone alle aziende di rispettare norme sulla gestione dei rifiuti e sul riciclaggio dei materiali. Esiste anche il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), che ha il compito di gestire la raccolta e il riciclo degli imballaggi e richiede alle imprese di contribuire economicamente in base alla tipologia di materiale utilizzato.
  5. EPR (Extended Producer Responsibility): Molti Paesi applicano il principio della “responsabilità estesa del produttore”, che obbliga le aziende a farsi carico dei costi di gestione dei rifiuti derivanti dai loro prodotti, inclusi quelli di imballaggio. In tal senso, l’utilizzo di packaging più facilmente riciclabili riduce gli oneri per le imprese.

 

Le aziende che migliorano il packaging in ottica di riciclo e raccolta differenziata ottengono vantaggi competitivi, economici e d’immagine, oltre ad essere conformi alle normative sempre più stringenti in tema ambientale. Le leggi a livello nazionale e internazionale incentivano le imprese a progettare packaging sostenibili e riciclabili, per minimizzare l’impatto ambientale e contribuire alla realizzazione di un’economia circolare.

 

Le imprese e attivita produttive che conferisco presso i centri di raccolta possono usufruire di uno sgravio.

 

Lo stabilisce il dlgs  n 152 del 2006

che in sintesi  dice quanto segue :

 

Il presente decreto legislativo ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da
realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e
razionale delle risorse naturali.
[2] Per le finalità di cui al comma 1, il presente decreto provvede al riordino, al coordinamento e all’integrazione delle
disposizioni legislative nelle materie di cui all’art. 1, in conformità ai principi e criteri direttivi di cui ai commi 8 e 9
dell’art. 1 della Legge 15/12/2004, n. 308, e nel rispetto dell’ordinamento comunitario, delle attribuzioni delle regioni e
degli enti locali.
[3] Le disposizioni di cui al presente decreto sono attuate nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie
previste a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

e nel dettaglio all art 238


« Le utenze non domestiche che producono rifiuti urbani di cui
all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), numero 2., che li
conferiscono al di fuori del servizio pubblico e dimostrano di averli
avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che
effettua l’attivita’ di recupero dei rifiuti stessi sono escluse
dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla
quantita’ dei rifiuti conferiti; le medesime utenze effettuano la
scelta di servirsi del gestore del servizio pubblico o del ricorso al
mercato per un periodo non inferiore a due anni»

LCR supporta le aziende che conferiscono presso l’impianto  alla richiesta dello sgravio presso il proprio comune di appartenenza.

NB: L’accettazione della domanda di sgravio dipende dagli enti locali a cui viene inoltrata.

La selezione dei rifiuti plastici in un impianto di riciclaggio avviene attraverso un processo di selezione manuale  l’uso di nastro trasportatore e di compattatori.

Nella fase di selezione manuale, gli operatori lavorano per separare i diversi tipi di plastica in base alle loro caratteristiche e tipologie. Questo processo permette di individuare e separare i diversi materiali plastici, come ad esempio il PET, il PVC, il polietilene e il polipropilene.

Una volta che le diverse tipologie di plastica sono state separate, vengono utilizzati i compattatori per comprimerle e formare blocchi di dimensioni standardizzate. Questi blocchi di plastica compattati saranno poi trasportati per essere riciclati e trasformati in nuovi prodotti.

Il processo di selezione dei rifiuti plastici in un impianto di riciclaggio è fondamentale per garantire un corretto riciclo dei materiali e ridurre l’impatto ambientale legato allo smaltimento dei rifiuti. Grazie a una corretta selezione e compattazione dei rifiuti plastici, è possibile creare un ciclo di riciclo efficiente e sostenibile.

Un impianto di riciclo rifiuti è una struttura progettata per gestire in modo efficiente i rifiuti solidi urbani e industriali al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. Questi impianti sono essenziali per l’eliminazione dei rifiuti in modo sicuro ed ecologico, riducendo la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche a cielo aperto e contribuendo alla promozione di un’economia circolare.

Il processo di riciclaggio dei rifiuti inizia con la raccolta differenziata dei materiali riciclabili, come plastica, vetro, carta e metalli, che vengono poi trasportati all’impianto per essere separati e trattati. Gli impianti utilizzano una combinazione di tecnologie avanzate, come la selezione manuale e automatica, la triturazione, il lavaggio e la separazione magnetica, per separare i diversi materiali e prepararli per il riciclaggio.

Una volta separati, i materiali vengono inviati a impianti di riciclaggio specializzati, dove vengono trasformati in nuove materie prime da utilizzare per la produzione di nuovi prodotti. Ad esempio, il vetro viene fuso e riutilizzato per la produzione di nuove bottiglie, mentre la plastica viene riciclata in granuli da utilizzare per la produzione di oggetti di plastica.

Gli impianti di riciclo rifiuti sono inoltre dotati di sistemi avanzati di controllo delle emissioni e di trattamento delle acque per garantire il rispetto delle normative ambientali e la salvaguardia della salute pubblica. Inoltre, molti impianti lavorano in collaborazione con le comunità locali per sensibilizzare sulla necessità di ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti per promuovere uno stile di vita sostenibile.

In conclusione, gli impianti di riciclo rifiuti svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti solidi urbani e industriali e promuovere la sostenibilità ambientale. Attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e pratiche di gestione sostenibili, questi impianti contribuiscono a creare un futuro più pulito e più sostenibile per le generazioni future.

 

Il 27 Giugno il Gionale di Sicilia dedica una pagina ai cambiamenti della raccolta differenziata a Palermo

estratto dell’articolo

“Si tratta di una nuova modalità di raccolta per questa tipologia di imballaggi, fino a poco tempo gestiti con la carta. Un cambiamento reso possibile dalla presenza sul territorio di un nuovo impianto – Ecorek a Termini Imerese, tecnologicamente tra i più evoluti a livello nazionale – in grado di selezionare i cartoni per bevande in maniera efficiente all’interno della raccolta multimateriale (a cui nei prossimi mesi dovrebbe affiancarsi l’impianto Lcr con una selezione manuale) – e dalla presenza di un numero elevato di cartoni per bevande all’interno del flusso multimateriale……”.. leggi tutto

 

Articolo GDS

Il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un sostegno allo sviluppo “circolare” delle Pmi premiando quelle aziende che si distinguono nella raccolta e il recupero di rifiuti industriali e commerciali e il packaging intelligente.

 

 

I vantaggi e le leggi che spingono le industrie a migliorare le soluzioni di packaging per agevolare la raccolta differenziata sono molteplici e si inseriscono in un contesto globale di sostenibilità ambientale. Questi aspetti riguardano sia incentivi economici che l’adeguamento normativo.

Vantaggi per le industrie nel migliorare il packaging per la raccolta differenziata

  1. Riduzione dei costi di smaltimento: Utilizzare materiali riciclabili o più facilmente separabili riduce il costo del conferimento dei rifiuti alle discariche o agli impianti di incenerimento. Gli imballaggi più sostenibili possono anche generare minori costi di gestione per le municipalità, che possono trasferire questi risparmi sotto forma di incentivi fiscali o riduzione delle tariffe.
  2. Accesso a incentivi economici: In molti Paesi, esistono incentivi economici e fiscali per le aziende che adottano packaging ecologici e sostenibili. Questi incentivi possono includere sgravi fiscali, finanziamenti per l’innovazione e agevolazioni sui costi di produzione legati a materiali riciclabili.
  3. Miglioramento dell’immagine aziendale: L’adozione di imballaggi ecologici contribuisce a migliorare la reputazione delle imprese, poiché i consumatori sono sempre più sensibili alle tematiche ambientali. Le aziende che adottano soluzioni sostenibili tendono a fidelizzare di più i consumatori e ad attirare una clientela sensibile alla sostenibilità.
  4. Conformità alle normative future: Investire oggi in soluzioni di packaging sostenibili permette alle imprese di essere preparate per l’implementazione di regolamenti futuri più restrittivi riguardanti l’economia circolare e la gestione dei rifiuti.
  5. Risparmio di materie prime: Utilizzare materiali riciclati o ridurre il consumo di imballaggi può comportare una riduzione nell’uso di materie prime vergini, portando a risparmi significativi a lungo termine per l’azienda. Inoltre agevola i costi di smaltimento presso i centri di raccolta e smaltimento rifiuti.