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Oggi continuiamo a parlare delle plastiche; uno degli elementi piu difficoltosi e, ormai, indispensabile del pianeta.

E’ ampiamente riconosciuto il danno ambientale causato dalle plastiche, in particolar modo dalle microplastiche (elementi piccoli e molto piccoli che riescono ad entrare anche nella catena alimentare di animali e pesci).  La minaccia delle microplastiche e’ maggiore di quella rappresentata dalla plastica in generale.

Nonostante diversi progetti in itinere che si prefiggono di ridurre l’uso e la produzione di plastica, resta aperta e irrisolta la questione su cosa fare con quella già presente nell’ambiente.

Visto che la plastica sembra un materiale del quale non riusciamo a fare a meno, dobbiamo rassegnarci a conviverci per sempre?

Alcuni studi  dimostrano che non è necessariamente così. Per affrontare questo problema, in Italia è stato avviato il progetto Plasticentro, che coinvolge l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si propone di monitorare e combattere la presenza di macro e microplastiche in un’area geografica specifica: i corsi d’acqua dell’Appennino centrale.

Una volta avviato questo il progetto e il monitoraggio, questo studio potra essere replucato in altre areee del paese  e quindi estesa  ad altri contesti. Inoltre, Plasticentro prevede un potenziamento delle conoscenze nei territori interessati e, oltre all’ENEA, coinvolge ARPA Umbria, ARPA Lazio, l’Università Politecnica delle Marche e Legambiente, sotto la direzione dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino centrale. Il progetto si inserisce in un contesto europeo più ampio.

 

 

 

Rinviata la raccolta porta a porta in centro a Palermo

Riprendiamo articolo del GDS di oggi 7 Gennaio 2025

 

“I residenti nei rioni Tribunali-Castellammare e Palazzo Reale-Monte di Pietà avranno così a disposizione altre due settimane piene per ritirare i contenitori. Oltre ai Centri comunali di raccolta di via Basile, viale dei Picciotti e la sede di piazzetta Cairoli, la Rap attiverà altri punti mobili di distribuzione. “Stamattina l’ecopunto attivo a piazza Beati Paoli ha registrato una grande affluenza di cittadini e sono stati distribuiti 350 kit di 4 tipologie di mastelli”, si legge in una nota dell’ex municipalizzata, che lancia un appello ai residenti dei quartieri Tribunali-Castellammare e Palazzo Reale-Monte di Pietà: “La data del 24 gennaio non sarà più procrastinabile”.
PERCHE EFFETTUARE UNA RACCOLTA PORTA A PORTA IN UN CENTRO COME QUELLO PALERMITANO ?

Effettuare la raccolta differenziata in un centro storico come quello palermitano è estremamente vantaggioso per diversi motivi. In primo luogo, la corretta gestione dei rifiuti permette di ridurre l’impatto ambientale e di preservare la bellezza e l’unicità del centro storico.

La raccolta differenziata consente di riciclare materiali e di ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica, contribuendo così a una gestione più sostenibile delle risorse e a una riduzione dell’inquinamento. Inoltre, separare correttamente i rifiuti permette di recuperare materiali preziosi e di creare nuove opportunità di lavoro nel settore del riciclo.

Nel contesto del centro storico palermitano, abitato da una variegata comunità di palermitani ed extracomunitari e caratterizzato dalla presenza di attività commerciali e residenze popolari, la raccolta differenziata assume un’importanza ancora maggiore. Grazie a questa pratica, è possibile coinvolgere attivamente tutti i residenti e i commercianti nella gestione dei rifiuti, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e solidale.

Inoltre, la raccolta differenziata favorisce la pulizia e l’ordine del centro storico, contribuendo a rendere l’ambiente più vivibile e accogliente per residenti e visitatori. Infine, investire nella raccolta differenziata rappresenta anche un’opportunità per migliorare l’immagine del centro storico e promuovere un turismo sostenibile e responsabile.

In conclusione, la raccolta differenziata nel centro storico palermitano porta numerosi vantaggi sia a livello ambientale che sociale ed economico. È pertanto fondamentale promuovere e sostenere questa pratica per garantire un futuro più sostenibile e vivibile per tutti i residenti e le attività presenti in questo straordinario contesto urbano.

In diversi quartieri della citta’ la raccolta differenziata nel 2024 si e’ registrata molto lenta , un articolo del Giornale di sicilia del 24 ottobre mette in evidenza e approfondisce l’argomento :

“La vicenda del Cep – dove la raccolta differenziata di prossimità (quella che prevede gli ecopunti con le campane per carta, vetro, plastica e organico, ndr) dopo 7 anni si è rivelata un fallimento e si sta ritornando (dicono provvisoriamente) ai cari e vecchi cassonetti – sotto questo profilo è emblematica. Così come la lentezza con cui il servizio del porta a porta si va estendendo a tutta la città rischia questa volta di combinare guai molto seri. Precisamente, sono a repentaglio i finanziamenti di quasi 39 milioni di euro a valere sull’asse 6 del Pon Metro che hanno un timing di rendicontazione in scadenza e perlopiù riguarda l’acquisto di mezzi a supporto della differenziata. “

 

Conosciamo tutti i  vantaggi della raccolta differenziata  :

la sensibilizzazione della comunità sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti. Attraverso campagne informative e educative, si può promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del riciclo e della riduzione dei rifiuti, incoraggiando comportamenti sostenibili e responsabili.

Infine, la raccolta differenziata può portare a una gestione più efficiente dei rifiuti all’interno del quartiere, contribuendo a migliorare la pulizia e l’ordine delle strade e degli spazi pubblici. In questo modo, si favorisce la creazione di un ambiente più salubre e sicuro per tutti i residenti, migliorando anche l’aspetto estetico del quartiere.

fonte GDS

 

Nella classifica delle città italiane con il peggior tasso di raccolta differenziata, le prime dieci posizioni vedono un triste primato da parte di alcune città che faticano a promuovere pratiche sostenibili e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza del riciclo.

Al primo posto di questa sfortunata classifica troviamo Napoli, con un tasso di raccolta differenziata inferiore al 20%. La città partenopea è seguita da Palermo e Catania, entrambe con un tasso intorno al 25%. Al quarto posto troviamo Taranto, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 27%, seguita da Messina e Reggio Calabria.

Al settimo posto troviamo Matera, con un tasso di differenziata del 30%, seguita da Cagliari e Foggia, entrambe intorno al 35%. Chiude la top 10 la città di Bari, con una percentuale di raccolta differenziata pari al 38%.

Queste città, purtroppo, non riescono a implementare efficacemente politiche di riciclo e di gestione dei rifiuti, creando così un impatto ambientale negativo e compromettendo la sostenibilità del territorio. La mancanza di infrastrutture adeguate e di campagne di sensibilizzazione efficaci sembra essere la causa principale di questo problema diffuso.

 

Si e’ svolta a Rimini l’edizione 2024 di Ecomondo.

 

Ecomondo è una fiera internazionale che si tiene ogni anno a Rimini,  e si concentra sulle tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità. Durante l’evento vengono affrontati diversi argomenti legati alla gestione dei rifiuti, all’energia rinnovabile, alla gestione delle risorse idriche e alla mobilità sostenibile. L’obiettivo principale di Ecomondo è favorire lo scambio di conoscenze e le collaborazioni tra i professionisti del settore, promuovendo soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali contemporanee.

La fiera offre l’opportunità di incontrare esperti del settore, scoprire le ultime novità e tendenze, stabilire nuove partnership e collaborazioni, e ottenere visibilità per le proprie soluzioni e prodotti. Inoltre, Ecomondo è un luogo ideale per confrontarsi con le istituzioni governative e le organizzazioni non governative sulle politiche ambientali da adottare per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della tutela del pianeta.

In Italia, diverse città sono considerate tra le più inquinate d’Europa a causa di vari fattori, tra cui l’alta densità di traffico, l’industria pesante, l’uso intensivo di fossili combustibili e la topografia delle aree urbane che favorisce l’accumulo di inquinanti atmosferici.

Milano è una delle città più inquinate del Paese a causa del traffico intenso e della presenza di numerosi impianti industriali nelle vicinanze. La concentrazione di CO2 e PM10 nell’aria supera spesso i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, causando problemi respiratori e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.

Torino è un’altra città fortemente inquinata, soprattutto a causa dell’industria automobilistica e dell’alto numero di autoveicoli circolanti. La presenza di gas di scarico e di polveri sottili rende l’aria poco salubre e dannosa per la salute dei residenti.

Anche Palermo e Napoli faticano a mantenere livelli accettabili di qualità dell’aria a causa dell’industria del cemento e della presenza di traffico pesante. I livelli di inquinanti atmosferici sono spesso elevati, causando problemi respiratori e riducendo la qualità della vita dei cittadini.

La mancanza di politiche ambientali efficaci e di un sistema di trasporto pubblico soddisfacente sono tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni pubbliche e dei cittadini per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.

Le misure di riduzione dell’inquinamento atmosferico includono la promozione di mezzi di trasporto ecologici, la riduzione dell’uso di combustibili fossili e l’adozione di tecnologie pulite nell’industria. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane e proteggere la salute delle generazioni future.

 

 

 

https://www.geopop.it/milano-non-e-la-terza-citta-piu-inquinata-al-mondo-vi-spieghiamo-il-perche/

Principali leggi e normative a favore del miglioramento del packaging

  1. Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Direttiva 94/62/CE): Questa normativa europea è stata introdotta per armonizzare le misure nazionali riguardanti la gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio. Gli Stati membri sono tenuti a garantire che gli imballaggi siano progettati per minimizzare il loro impatto ambientale e siano riutilizzabili o riciclabili.
    • Obiettivi di riciclaggio: La direttiva fissa obiettivi ambiziosi di riciclaggio per diversi materiali da imballaggio, spingendo le imprese a utilizzare materiali più facilmente riciclabili come carta, cartone, vetro e plastica riciclata.
  2. Normativa sull’economia circolare (Pacchetto UE Economia Circolare): Introduce una serie di iniziative legislative che promuovono la transizione verso un’economia circolare, con particolare attenzione alla progettazione di prodotti (inclusi imballaggi) che possano essere riutilizzati, riparati e riciclati.
    • Tassazione della plastica monouso: Molti Paesi europei, in linea con le direttive dell’UE, stanno introducendo tasse o divieti sull’uso della plastica monouso per spingere le aziende a trovare alternative più ecologiche.
  3. Regolamento SUP (Single Use Plastic, Direttiva 2019/904/UE): Questa direttiva mira a ridurre l’impatto ambientale di determinati prodotti in plastica monouso. Prevede il divieto di alcuni tipi di plastica e stabilisce obiettivi per la raccolta e il riciclaggio delle bottiglie di plastica.
  4. Normativa italiana sul packaging: In Italia, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) impone alle aziende di rispettare norme sulla gestione dei rifiuti e sul riciclaggio dei materiali. Esiste anche il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), che ha il compito di gestire la raccolta e il riciclo degli imballaggi e richiede alle imprese di contribuire economicamente in base alla tipologia di materiale utilizzato.
  5. EPR (Extended Producer Responsibility): Molti Paesi applicano il principio della “responsabilità estesa del produttore”, che obbliga le aziende a farsi carico dei costi di gestione dei rifiuti derivanti dai loro prodotti, inclusi quelli di imballaggio. In tal senso, l’utilizzo di packaging più facilmente riciclabili riduce gli oneri per le imprese.

 

Le aziende che migliorano il packaging in ottica di riciclo e raccolta differenziata ottengono vantaggi competitivi, economici e d’immagine, oltre ad essere conformi alle normative sempre più stringenti in tema ambientale. Le leggi a livello nazionale e internazionale incentivano le imprese a progettare packaging sostenibili e riciclabili, per minimizzare l’impatto ambientale e contribuire alla realizzazione di un’economia circolare.

 

Il 27 Giugno il Gionale di Sicilia dedica una pagina ai cambiamenti della raccolta differenziata a Palermo

estratto dell’articolo

“Si tratta di una nuova modalità di raccolta per questa tipologia di imballaggi, fino a poco tempo gestiti con la carta. Un cambiamento reso possibile dalla presenza sul territorio di un nuovo impianto – Ecorek a Termini Imerese, tecnologicamente tra i più evoluti a livello nazionale – in grado di selezionare i cartoni per bevande in maniera efficiente all’interno della raccolta multimateriale (a cui nei prossimi mesi dovrebbe affiancarsi l’impianto Lcr con una selezione manuale) – e dalla presenza di un numero elevato di cartoni per bevande all’interno del flusso multimateriale……”.. leggi tutto

 

Articolo GDS

Il ministero ha emanato delle direttive  sulla nuova classificazione dei rifiuti  nel documento riassuntivo   DL 116 del 2020.

I comuni in questo modo hanno un quadro chiaro su come comportarsi sulle varie tipologie e livelli di pericolosita’ dei rifiuti provenienti dai cittadini e dalle attivita’ produttive.

 

L’adeguamento e l’informazione dei comuni italiani sulla classificazione dei rifiuti prodotti secondo il Decreto Legislativo 116 del 2020 è cruciale per diversi motivi. Ecco come e quanto è utile per i comuni:

1. Conformità Normativa

  • Obbligo Legale: Il Decreto Legislativo 116 del 2020 ha introdotto importanti modifiche alla gestione dei rifiuti, allineando la normativa italiana alle direttive europee. I comuni devono conformarsi per evitare sanzioni e garantire che le attività di gestione dei rifiuti siano in linea con la legge.
  • Tracciabilità e Trasparenza: La corretta classificazione dei rifiuti è essenziale per garantire la tracciabilità dei flussi di rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, promuovendo trasparenza e responsabilità.

2. Ottimizzazione della Raccolta e Gestione dei Rifiuti

  • Efficienza Operativa: La classificazione accurata dei rifiuti permette ai comuni di ottimizzare la raccolta e lo smaltimento, riducendo i costi e migliorando l’efficienza operativa.
  • Riduzione dei Costi: Conoscere esattamente la tipologia e la quantità dei rifiuti prodotti consente ai comuni di negoziare meglio con i fornitori di servizi di smaltimento, potenzialmente riducendo le spese.
  • Pianificazione Strategica: L’informazione sulla classificazione dei rifiuti aiuta i comuni a pianificare strategie di riduzione dei rifiuti e di riciclo più efficaci, promuovendo l’economia circolare.

4. Coinvolgimento della Comunità

  • Educazione dei Cittadini: Informare la popolazione sulla classificazione e gestione dei rifiuti promuove comportamenti più responsabili e sostenibili, riducendo l’abbandono dei rifiuti e migliorando la qualità della raccolta differenziata.
  • Migliore Comunicazione: Un comune ben informato può comunicare meglio con i cittadini e le imprese locali, fornendo linee guida chiare e supporto per il corretto smaltimento dei rifiuti.

5. Accesso a Finanziamenti e Incentivi

  • Incentivi Economici: Adeguarsi alle normative può rendere i comuni idonei a ricevere finanziamenti e incentivi statali o europei per progetti di gestione dei rifiuti innovativi e sostenibili.
  • Sostenibilità a Lungo Termine: L’adozione di pratiche sostenibili e la conformità normativa possono migliorare la reputazione del comune, attrarre investimenti e promuovere lo sviluppo economico sostenibile.

 

A pagina 7 del documento riportiamo appunto il testo che dettaglia questo argomento :

—-

cosa devono fare i produttori di rifiuti?

I produttori di rifiuti devono:
▪ classificarli e codificarli (“che rifiuti produco?”);
▪ per i rifiuti speciali (pericolosi e non):
• detenerli nel rispetto delle condizioni del deposito temporaneo (salvo autorizzazione);
• provvedere direttamente al loro recupero o smaltimento, facendosi autorizzare a tal fine,
oppure
• consegnarli a soggetti abilitati tramite trasportatori abilitati (salvo provvedere
direttamente al trasporto avendone preventivamente ottenuto l’abilitazione);
• osservare, nei casi previsti, gli obblighi relativi al formulario di identificazione per il
trasporto, al registro di carico e scarico, alla presentazione della comunicazione annuale
(MUD)

——-

 

vedi DL integrale

 

Il Comune e la RAP hanno lavorato dal 2011 perche possa partire in modo adeguato la raccolta differenziata nella citta’ di Palermo.

 

Oggi i quartieri serviti  secondo il sito della RAP sono:

-Addaura-Mondello-Sferracavallo

-Ugo La Malfa e via Nenni

-Politeama-Massimo

-Strasburgo

Gli orari di ritiro e il calendario varia da zona a zona e ci sono difefrenze tra le utenze private e le utenze commerciali , inoltre vi sono differenze tra le utenze commerciali food e non food come in questo esempio relativo a Politeama-Massimo

 

 

 

 

Per gli utenti che volessere consultare il calendario a seguire i nuovi  calendari raccolta aggiornati al 2024

vedi dettagli

 

 

I centri di raccolta a Palermo

Un articolo del Giornale di Sicilia del 8gennaio 2024 ci fa un po un report su dove finisce  il rifiuto di alluminio e plastica raccolto nelle aree e nei quartieri di Palermo dove si fa la differenziata.

I quartieri in questione sono in aumento e si ampliano in modo dinamico ed a macchia di leopardo.

 

Nell’articolo si precisa anche che nella citta’ l’alluminio si raccoglie in determinate aree assieme alla plastica.

L’impianto di Partinico in provincia di Palermo e’ citato assieme ad altre piattaforme nel testo estrapolato che segue :

”  Gli imballaggi in materiali misti – plastica/acciaio e alluminio -, provenienti sia da raccolta differenziata porta a porta che dai Centri comunali di raccolta, sono destinati all’impianto Ecorek in contrada Tonnarella a Termini Imerese, quelli provenienti dalla raccolta differenziata stradale alla Lcr srl in contrada Sant’Anna, a Partinico. Entrambe sono piattaforme Corepla. I metalli (latte e lattine di acciaio e alluminio), separati mediante la selezione, ai consorzi Cial e Ricrea.

fonte : GDS leggi intero articolo sulla situazione a palermo