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‘inquinamento citta’

La plastica diffusa e indispensabile ha preso il posto di buona parte dei materiali base per svariati oggetti per la casa, il lavoro e il tempo libero.

La plastica è un materiale estremamente versatile e ampiamente utilizzato in tutto il mondo, ma la sua persistenza nell’ambiente è una delle sfide più gravi del nostro tempo. Secondo studi scientifici, la plastica non è biodegradabile e può rimanere nell’ambiente per fino a 1000 anni, causando danni significativi agli ecosistemi e alla salute umana.

La platica e’ un materiale non biodegradabile e va  obbligatoriamente differenziato e riciclato.

Studi allarmanti

Ricerche e studi recenti hanno stabilito che la platica in natura non puo’ essere smaltita in meno di 1000 anni !!

Quando i rifiuti plastici mon devono assolutamente essere abbandonati poiche come abbiamo detto in precedenza sono non biodegradabili. In ogni caso il loro deterioramento fisico consiste  in un atrasformazione  in miscroplatiche che in soldoni vuol dire che non saranno mai smaltite del tutto ma solo ridotti in elementi sempre piu piccoli.

Le microplastiche sono  piccole particelle di plastica che possono infiltrarsi nel suolo e nell’acqua. Questi frammenti non solo inquinano le risorse naturali, ma possono anche essere ingeriti da organismi marini e terrestri, creando un effetto a catena che influenza tutta la catena alimentare.

Questo processo che si innesca  è alquanto preoccupante, poiché le microplastiche possono accumularsi nel corpo degli animali e, di conseguenza, negli esseri umani, attraverso il consumo sopratutto di pesce.

Le conseguenze ambientali che si sommano alle conseguente mesionate in precedenza,  non si limitano solo alla fauna. Gli ecosistemi sono compromessi dal crescente accumulo di plastica, che altera gli habitat naturali e minaccia la biodiversità. ( Se una specie vegetale viene annientata in modo locale da plastiche o microplastiche altre specie concorrenti possono prendere il sopravvento e diversificare l’equilibrio naturale.)

Foto video e rilevamenti  satellitare segnalano quantita elevate  di plastica presenti nei mari, ad esempio, queste creano isole di rifiuti che danneggiano la vita marina e interrompono gli equilibri ecologici.

Non ci si puo’ voltare, quindi, dall’altra parte; affrontare il problema della plastica richiede un impegno collettivo a vari livelli: dalle politiche governative per ridurre l’uso della plastica e promuovere alternative sostenibili, fino all’educazione del pubblico riguardo al corretto smaltimento dei rifiuti e all’importanza del riciclo. Con cambiamenti radicali a cui siamo tutti chiamati,  nel nostro approccio alla produzione e al consumo di plastica possiamo sperare di mitigare il suo impatto devastante sul pianeta e garantire un futuro più ecosostenibile .

In Italia, diverse città sono considerate tra le più inquinate d’Europa a causa di vari fattori, tra cui l’alta densità di traffico, l’industria pesante, l’uso intensivo di fossili combustibili e la topografia delle aree urbane che favorisce l’accumulo di inquinanti atmosferici.

Milano è una delle città più inquinate del Paese a causa del traffico intenso e della presenza di numerosi impianti industriali nelle vicinanze. La concentrazione di CO2 e PM10 nell’aria supera spesso i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, causando problemi respiratori e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.

Torino è un’altra città fortemente inquinata, soprattutto a causa dell’industria automobilistica e dell’alto numero di autoveicoli circolanti. La presenza di gas di scarico e di polveri sottili rende l’aria poco salubre e dannosa per la salute dei residenti.

Anche Palermo e Napoli faticano a mantenere livelli accettabili di qualità dell’aria a causa dell’industria del cemento e della presenza di traffico pesante. I livelli di inquinanti atmosferici sono spesso elevati, causando problemi respiratori e riducendo la qualità della vita dei cittadini.

La mancanza di politiche ambientali efficaci e di un sistema di trasporto pubblico soddisfacente sono tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni pubbliche e dei cittadini per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.

Le misure di riduzione dell’inquinamento atmosferico includono la promozione di mezzi di trasporto ecologici, la riduzione dell’uso di combustibili fossili e l’adozione di tecnologie pulite nell’industria. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane e proteggere la salute delle generazioni future.

 

 

 

https://www.geopop.it/milano-non-e-la-terza-citta-piu-inquinata-al-mondo-vi-spieghiamo-il-perche/