Rifiuti: codici EER

Codici EER: Una Guida per la Classificazione dei Rifiuti

L’Elenco Europeo Rifiuti (EER) rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione sostenibile dei rifiuti, fornendo un sistema di codifica che consente la classificazione dei rifiuti in base alla loro origine e al settore di provenienza. Questa classificazione è essenziale non solo per il corretto smaltimento dei rifiuti, ma anche per la protezione dell’ambiente e della salute pubblica.

La Normativa di Riferimento

La base normativa per l’EER è costituita dalla Direttiva 75/442/CEE, la quale fornisce una definizione chiara di cosa si intende per rifiuto. In particolare, essa stabilisce che “qualsiasi sostanza od oggetto” che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I, e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi, debba essere considerato un rifiuto. Questa definizione ha creato un quadro giuridico importante che ha permesso agli Stati membri dell’Unione Europea di regolare in modo omogeneo la gestione dei rifiuti, promuovendo pratiche di riciclo e recupero.

Riduzione e Riciclo

I codici EER, in vigore dal 1 gennaio 2002, sono stati formalizzati con la direttiva del Ministero dell’Ambiente del 9 aprile 2002, pubblicata ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale. Ogni codice identifica specifici tipi di rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi, con l’asterisco (*) a contraddistinguerne la pericolosità. Questa distinzione è fondamentale per adottare misure adeguate nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti. La gestione corretta di tali rifiuti è cruciale non solo per evitare danni all’ambiente, ma anche per rispettare le normative vigenti. La conoscenza e l’applicazione dei codici EER possono dunque guidare le aziende e i cittadini verso prassi più sostenibili e responsabili.

Il Ruolo degli Operatori

È importante sottolineare che una corretta gestione dei rifiuti è un compito complesso che richiede competenze specifiche. Gli operatori del settore sono essenziali in questo contesto. I nostri operatori sono a completa disposizione per fornire chiarimenti e ulteriori informazioni sulle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti. Offriamo supporto nella classificazione dei rifiuti tramite i codici EER, nella pianificazione delle operazioni di raccolta e smaltimento e nell’implementazione di pratiche di riduzione e riciclo.

Inoltre, è fondamentale sensibilizzare le aziende e i cittadini sull’importanza del corretto conferimento dei rifiuti. Una cattiva gestione può comportare costi elevati e impatti ambientali significativi. Una maggiore consapevolezza, insieme a informazioni chiare sui codici EER, può contribuire a una gestione più responsabile dei materiali di scarto.

In un contesto globale in cui la sostenibilità ambientale è sempre più cruciale, la conoscenza e l’applicazione dei codici EER diventano strumenti preziosi. Non basta sapere quali siano i rifiuti pericolosi e non; l’obiettivo finale deve essere quello di ridurre la produzione di rifiuti, promuovere il riuso e il riciclo, e contribuire a un’economia circolare. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile garantire un futuro più pulito e sostenibile. La regolamentazione dei rifiuti, attraverso codici come l’EER, è un primo passo importante verso questo obiettivo.

 

 

esempio di codice EER

Il codice EER è il codice utilizzato per classificare un rifiuto sia pericoloso che non pericoloso all’interno del Elenco Europeo dei Rifiuti (EER).

Il codice EER è un numero composta da 3 coppie di 2 cifre e al termine viene aggiunto il simbolo * (asterisco) nel caso in cui il rifiuto sia considerato pericoloso.

Prendiamo in esame il codice EER 15 01 11* che è così composto:

  • La prima coppia (XX), definita Classe, identifica il settore di attività da cui deriva il rifiuto;
    15 – RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, INDUMENTI PROTETTIVI etc (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI);
  • La seconda coppia (YY), definita Sottoclasse, identifica il processo produttivo di provenienza del rifiuto;
    01 – IMBALLAGGI (COMPRESI I RIFIUTI URBANI DI IMBALLAGGIO OGGETTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA);
  • La terza coppia (ZZ), definita Categoria, indica il nome o la descrizione del rifiuto.
    11 – IMBALLAGGI METALLICI CONTENENTI MATRICI SOLIDE POROSE PERICOLOSE (AD ESEMPIO AMIANTO), COMPRESI I CONTENITORI A PRESSIONE anche vuoti.