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‘Area Tecnica’

Il problema dello smaltimento dei rifiuti in città a Palermo è stato da sempre una questione cruciale per la città siciliana, ma negli ultimi anni si sono sviluppati nuovi percorsi e politiche sostenibili per affrontare questo tema in modo più efficace ed efficiente. L’importanza di una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale anche per il settore turistico, poiché contribuisce a mantenere pulite le strade e le spiagge, garantendo un ambiente accogliente e attraente per i visitatori.

 

I nuovi codici cir degli operatori turistici sono stati introdotti per promuovere pratiche sostenibili e responsabili, incoraggiando gli operatori a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e a adottare comportamenti eco-friendly. Tuttavia, la lieve crisi del 2025 ha messo in evidenza la necessità di ulteriori interventi e strategie per garantire un futuro sostenibile per il turismo a Palermo.

Sono attive iniziative in corso e progetti in apliamento per una rete di bus elettrici in centro e enlle aree cittadine, questo aiuta l’ecosostenibilita’ in citta e diminuisce l impatto ambientale. Inoltre da una visione piu moderna al turista e/o frequentatore abituale .

Inoltre, per  affrontare questa sfida, sono stati sviluppati programmi eco-friendly come servizi per i turisti che promuovono l’uso di mezzi di trasporto eco-sostenibili, come ad esempio promozione e incentivazione all’uso degli autobus green e biciclette elettriche. Inoltre, sono stati istituiti programmi di sensibilizzazione e educazione ambientale per coinvolgere la comunità locale e i visitatori nella protezione dell’ambiente e nella gestione sostenibile dei rifiuti.

bus ecogreen palermo e progetti futuri

Guardando al futuro, è fondamentale continuare ad investire in soluzioni innovative e sostenibili per garantire la bellezza e la salubrità di Palermo, preservando il suo patrimonio naturale e culturale per le generazioni future.

L’impatto ambientale non si combatte solo con un adeguato smaltimento rifiuti, ma anche prevenendo l’imaptto che la societa ‘ ha sull ambiente.

Solo attraverso una gestione responsabile e consapevole dei rifiuti e delle risorse naturali, sarà possibile assicurare un futuro prospero e sostenibile per il turismo a Palermo.

Riciclare correttamente i bicchieri rotti e le bottiglie di vetro rotte è importante per garantire un processo di raccolta e smaltimento efficiente. In generale, non dovresti mettere i bicchieri rotti o le bottiglie di vetro in virgola con il vetro da riciclare, poiché questi articoli non sono considerati vetro comune per il riciclo.

Molti di noi hanno avuto a CHE FARE  con un ogetto in vetro che si rompe a seguito di una caduta , bene in questo caso e’ bene sapere che tali scarti di vetro non vanno riciclati nel vetro bensi nella indifferenziata.

Il vetro domestico, come bottiglie e vasetti, ha una composizione chimica differente rispetto al vetro utilizzato per bicchieri e oggetti decorativi. L’aggiunta di bicchieri rotti può contaminare il lotto di vetro riciclabile, complicando il processo di riciclo e compromettendo la qualità dei materiali recuperati.

Per smaltire bicchieri e bottiglie di vetro rotti, è consigliabile posizionarli in un contenitore sicuro, evitando che possano ferire qualcuno, e portarli presso un centro di raccolta speciale per il vetro non riciclabile. Alcuni comuni offrono anche servizi di ritiro specifici per questi materiali. Assicurati sempre di controllare le linee guida locali per la raccolta differenziata, poiché le procedure possono variare a seconda della regione. In questo modo contribuirai a un ambiente più pulito e sostenibile.

Il riciclo dei prodotti in pelle, come borse, cinture e zaini, è un tema importante in un’epoca di crescente consapevolezza ambientale.

Molti consumatori e consumatrici in italia si pongono il problema del riciclo dei prodotti in pelle, consumatrici si ritrovano a sostituire la borssa in pelle anche 3 volte all’anno e 1, o 2 borse di queste vanno in discarica, spesso come indifferenziata.

 

La pelle, essendo un materiale durevole, richiede un approccio particolare quando si tratta di smaltimento o riutilizzo. Ecco alcuni suggerimenti su come gestire questi articoli in modo responsabile.

In primo luogo, è fondamentale considerare il riutilizzo prima di pensare al riciclo. Molte donne in Italia possiedono borse in disuso che, invece di essere abbandonate, possono trovare una nuova vita.

Cominciamo da una bella idea: Facendosi aiutare anche dalle nuove generazioni si possono offrire online in regalo a prezzi di facciata per aiutare tante altre persone.

Donare o vendere queste borse o cinture in pelle  attraverso piattaforme online, mercatini dell’usato o associazioni benefiche rappresenta una soluzione efficace. Così facendo, non solo si riduce il rifiuto, ma si favorisce anche un’economia circolare.

In alternativa, se la borsa, la cintura o lo zaino sono troppo usurati per essere utilizzati, esistono aziende specializzate nel riciclaggio della pelle. Queste realtà possono trasformare la pelle in nuovi materiali o prodotti, riducendo l’impatto ambientale. Alcuni laboratori artigiani offrono anche il servizio di riparazione e restauro, ridando vita a prodotti che sembrano perduti.

In aggiunta, è utile informarsi sulle iniziative locali e nazionali riguardanti il riciclo della pelle.

Se girate invece sui social potete trovare eventi di scambio ogetti, ogetti di dmoda e non. Bene in questi casi si puo’ sfruttare l’occasione se si e’ in grandi centri abitati e si possono fare belle conoscenze e amicizie.

Inoltre questi eventi possono offrire ottime opportunità per liberarsi di oggetti in modo eco-sostenibile.

Infine, quando si acquista una nuova borsa o accessorio in pelle, è consigliabile optare per prodotti di alta qualità, durevoli e realizzati con materiali sostenibili. Questo approccio consapevole non solo promuove uno stile di vita più ecologico, ma incoraggia anche una moda più responsabile. In sintesi, il riutilizzo, la donazione e il riciclo sono le chiavi per gestire efficacemente i prodotti in pelle.

Borse Personalizzate

Trattiamo oggi l’importanza che ha una impresa artigiana di lavorazione del legno nell’effettuare un riciclo a norma dei rifiuti legnosi.

Il riciclo del legno nell’ambito di un’attività oltre un impegno è una azione fondamentale verso la sostenibilità ambientale. La gestione responsabile dei materiali legnosi è diventata una questione centrale, considerando l’impatto dell’industria del legno sull’ecosistema e il crescente bisogno di adottare pratiche più Green.

Come sappiamo è sempre un onere più impegnativo quello di sottolineare ai clienti che il loro prodotto è frutto di un processo ecosostenibile e green in special modo se tali clienti sono di un certo ceto sociale e abbiente.

Importanza del Riciclo del Legno

Il legno, essendo un materiale biodegradabile, ha un potenziale elevato per il riciclo.

Gli scarti delle falegnamerie sono spesso voluminosi e ingenti, pertanto vanno riciclati correttamente per evitare di finisce in una discarica indifferenziata.

Attraverso il riciclo, gli scarti di legno possono essere trasformati in nuovi prodotti legnosi come truciolati, listellari o compensati. Questo a lungo termine ha un effetto di ridurre l’abbattimento di piu’ alberi e contribuendo alla conservazione delle foreste.

Normative riguardo gli Artigiani

In europa , esistono normative specifiche che regolano la gestione dei rifiuti legnosi, inclusi quelli prodotti da attività di falegnameria. Queste normative sono volte a promuovere pratiche di smaltimento responsabile e a incoraggiare il riciclo al fine di arrivare a riciclare fino al 90%.  Sussidi e incentivi aiutano le aziende a espletare questa attivita’, riducendo i costi e facilitando gli adeguamenti all’implementazione di sistemi di riciclo e gestione sostenibile.

Vantaggi di uno Smaltimento a Regola d’Arte

Uno smaltimento adeguato ed a regola d’arte del legno non solo rispetta le normative vigenti, ma porta anche numerosi vantaggi. Partiamo dai costi aziendali, ai costi di gestione e allo snellimento della logistica dedicata all’attivita’

Inoltre, una gestione efficiente degli scarti di legno contribuisce a migliorare, come abbiamo anticipato prima, l’immagine dell’azienda, dimostrando un impegno concreto verso l’ambiente, il che può attrarre una clientela sempre più sensibile a queste tematiche. Infine, attraverso il riciclo, è possibile creare nuovi materiali legnosi o prodotti innovativi, aprendo nuove opportunità di business.

Rispetto e Sostenibilità Green

La non negabile rivoluzione climatica e il conseguente surriscaldamento ambientale ci porta sempre più a invogliare le attività commerciali ad un allineamento Green, ovvero ad una regolamentazione che si prefigge di portare verso un minore impatto ambientale. Bene, proprio in questo senso l’azienda non può che trarre benefici economici e di immagine attuando un adeguato nello smaltimento del legno

Gestire il legno in modo sostenibile significa in ogni caso investire nel futuro: ogni pezzo di legno recuperato e riciclato rappresenta un passo verso una economia circolare. Gli artigiani possono scegliere di utilizzare legno proveniente da fonti sostenibili e di adottare pratiche che riducano l’impatto ambientale, come l’utilizzo di colle e finiture eco-compatibili. Sviluppi tecnologici recenti hanno portato a realizzare materiali legnosi provenienti da scarti sempre più flessibili e ergonomici, nonché longevi e affidabili.

Riciclo per Realizzazione di Nuovi Materiali

Infine, il riciclo del legno permette la produzione di nuovi materiali innovativi, come i pannelli di truciolato, il legno composito o i biocompositi. Questi materiali possono essere utilizzati per creare mobili, pavimenti e altri elementi di arredo, mantenendo alta la qualità e riducendo l’impatto ambientale. Questo processo non solo preserva le risorse naturali, ma stimola anche la ricerca e l’innovazione nel settore.

L’importanza del riciclo del legno per i falegnami non può essere sottovalutata. Attraverso normative appropriate, pratiche sostenibili e un impegno verso l’innovazione, è possibile trasformare gli scarti in opportunità.

 

L’impianto di rifiuti e selezione LCR si occupa, come anticipato in altri articoli, anche di smaltimento residui legnosi di potatura di oliveti, frutteti o giradini e aree verdi pubbliche e privati. Anche se di norma tali residui agricoli vengono trinciati sul campo, vi sono casi in cui tale pratica e’ inattuabile per le condizioni del materiale o per il luogo di lavoro…

Il fogliame e i rami piccoli, di norma sotto i3/4 cm di diametro, possono essere gestiti tramite un processo di triturazione. Leggi attuali obbligano agricoltori e contoterzisti a conferire in un centro di smaltimewnto autorizzato tale rifiuti e vieta tassativamente il rogo sul posto, anche in primavera, di tali residui. Questo permette di ottenere un materiale facilmente compostabile o utilizzabile come pacciamatura.

Che si tratti di una coltivazione agricola o di un giardino residenziale , l’ operatore attento separera’ naturalmente i rami di seziona utile per essere trattata come legna da ardere, il resto va quindi trasportato nei centri si smaltimento e selezione.

D’altra parte, i rami di dimensioni superiori a 4 cm di diametro possono essere trattati come legna da ardere. È cruciale che questa legna venga selezionata e conservata in modo adeguato, poiché può essere riutilizzata per scopi energetici, riducendo la dipendenza da altre risorse energetiche e contribuendo a un’economia circolare. È importante sottolineare che le normative in vigore vietano categoricamente i roghi nei campi per lo smaltimento dei residui di potatura. Questa norma è stata introdotta per prevenire l’inquinamento atmosferico e il rischio di incendi, i quali possono causare danni irreparabili all’ambiente e alla biodiversità.

 

Residui di potatura e Smaltimento a Palermo e Trapani

Il corretto trasporto e smaltimento dei residui vegetali o di potatura è responsabilità di ogni agricoltore e deve essere effettuato nel rispetto delle leggi locali. Generalmente, è consigliato che i residui vengano trasportati in modo sicuro e appropriato, utilizzando veicoli adeguati per evitare dispersioni e inquinamento durante il tragitto.

Spesso, le aziende agricole possono collaborare con servizi di raccolta dei rifiuti verdi o impianti di compostaggio autorizzati, garantendo che i residui vengano smaltiti in maniera ecologicamente sostenibile e tali impianti possono agevolarli sul ritiro. È fondamentale stabilire procedure chiare per il trasporto,  affinché la gestione dei residui di potatura contribuisca efficacemente alla conservazione dell’ambiente.

 

Qualora l’operatore e’ in grado di triturare sul posto i residui, questa risulta essere una risorsa utile per il terreno.

La triturazione non solo riduce il volume dei rifiuti, ma contribuisce anche a migliorare la fertilità del terreno e a mantenere l’umidità, creando un ambiente favorevole per la crescita delle piante.

Trasporto Rifiuti per Conto Terzi e Conto Proprio

Il trasporto dei rifiuti è un’attività regolamentata che richiede attenzione e conformità alle normative vigenti. Se si desidera trasportare rifiuti per conto di terzi, è essenziale valutare la tipologia di rifiuti, distinguendo tra rifiuti industriali e urbani, e identificare se siano pericolosi o non pericolosi. Questa classificazione è fondamentale non solo per il corretto smaltimento, ma anche per le procedure di trasporto e per le registrazioni necessarie.

Ogni azienda che effettua il trasporto dei rifiuti sia per conto terzi deve essere autorizzata in base alle tipologie  del rifiuto che intende trasportare.

È importante notare che i veicoli utilizzati devono passare una perizia di idoneità, che accerti la loro capacità di svolgere questo tipo di attività senza compromettere la sicurezza. Inoltre, è necessaria la nomina di un responsabile tecnico, figura che avra’ una responsabilita’ poiche esperto e competente in materia di gestione dei rifiuti.

Contrariamente, il trasporto di rifiuti per conto proprio presenta delle semplificazioni.

Ogni soggetto  privato ha  facoltà di trasportare i propri rifiuti senza limiti sulla quantità, a condizione che tali rifiuti provengano unicamente dalla propria azienda e/o attivita’. In questo caso, non è richiesta la nomina di un responsabile tecnico, né l’obbligo di perizia per i mezzi di trasporto.

riciclo palermo trapani

In ogni caso dovra sempre mantenersi ed attenersi alle regole che regolano il trasporto dei rifiuti differenziati.

Un aspetto cruciale per entrambe le modalità di trasporto è l’obbligo di possedere il Formulario Identificativo del Rifiuto (FIR). Questo documento (obbligatorio solo per che gestisce rifiuti non provenienti dalla prorpria  attivita’) accompagna i rifiuti durante il trasporto e contiene dati dettagliati riguardo alla loro tipologia e gestione.

Il trasporto dei rifiuti sia per conto terzi che per conto proprio richiede il rispetto di norme specifiche. Una corretta gestione e conoscenza delle procedure evita di incappare in multe e sanzioni molto pesanti nonche’ in reati legati all’ambiente.

 Esempio di  trattamento di una GDO

Analizziamo come dovrebbe comportarsi un gruppo GDO con i propri rifiuti differenziati al fine di operare il  corretto smaltimento di rifiuti e degli imballaggi, un aspetto fondamentale per la sostenibilità ambientale e sostenibile nonche al fine di ripettare le normative vigenti in materia.

I materiali più comuni, come il cartone e la carta, richiedono particolare attenzione nella loro gestione. Il cartone, che è spesso utilizzato per imballare prodotti alimentari e non, deve essere pulito e privo di contaminazioni. Gli imballaggi in carta e cartone, così come quelli in legno, sono generalmente riciclabili, ma è importante che vengano separati e conferiti nel modo corretto.

Quando gli imballaggi arrivano al centro di stoccaggio o impianto di stoccaggio , è obbligatorio compilare il formulario di tracciabilità.

 

Tale formulario garantisce che i rifiuti siano gestiti in conformità con le normative vigenti. La compilazione richiede di indicare il tipo di rfiuto, la quantità e la provenienza.

Errori di compilazione del formulario posso causare  ritardi nel processo di smaltimento e, di conseguenza, sanzioni.

in ogni caso Il formulario  deve essere presentato al personale del centro di stoccaggio, il quale eseguirà un controllo per assicurarsi che tutte le informazioni siano corrette.

Dopo la verifica, i materiali vengono accumulati in aree designate. È fondamentale rispettare le procedure di ammasso, e volumi di ammasso  per garantire una gestione ottimale dello spazio e prevenire la miscelazione tra i diversi materiali differenziati .

Come prevedibile ogni tipologia di scarto ha un suo processo di raccolta e trattamento specifico, e la corretta classificazione è cruciale. Al termine del processo di smaltimento, il centro di stoccaggio provvede a emettere un documento di conferma che attesta l’avvenuto conferimento.

Relativamente ai costi, le tariffe possono variare a seconda del tipo di materiale conferito. Ogni categoria, come cartone, legno o carta, ha una tariffa differente che riflette i costi di trattamento specifici. È essenziale tener conto di queste differenze per gestire al meglio il bilancio aziendale e promuovere pratiche di smaltimento responsabili. In questo modo, la GDO e i supermercati possono contribuire in modo significativo all’economia circolare e alla riduzione dell’impatto ambientale.

La potatura è un’operazione agronomica fondamentale per la salute e la produttività delle piante, in particolare degli olivi, ma anche degli alberi ornamentali e delle siepi nei giardini. Attraverso la potatura si possono migliorare le condizioni di crescita delle piante, favorire la circolazione dell’aria, potenziare la luce solare e facilitare l’accesso ai nutrienti. In un contesto come quello degli olivi, la potatura contribuisce non solo a mantenere la forma della pianta, ma anche a migliorare la qualità e la quantità della produzione.

Per quanto riguarda la potatura degli alberi ornamentali e delle siepi di siti pubblici o privati, questa pratica può influenzare anche l’estetica del giardino. Una potatura ben eseguita permette di mantenere forme armoniose, evitare la crescita eccessiva e il sovraffollamento, e garantire una fioritura abbondante nel periodo corretto. È importante eseguire tali operazioni nei periodi appropriati dell’anno, evitando i momenti critici in cui le piante sono in fase di attiva crescita o fioritura.

Un aspetto cruciale della potatura è lo smaltimento dei residui. Dopo la potatura, è comune trovarsi con una notevole quantità di scarti, dall’erba tagliata ai rami potati. È fondamentale smaltire questi residui in modo corretto e responsabile, per evitare problemi di infestazioni o propagazione di malattie. Molti comuni offrono centri di raccolta autorizzati dove è possibile conferire i materiali vegetali in modo ecologico. Queste strutture non solo si occupano del corretto smaltimento, ma spesso trasformano i residui in compost o materiali riutilizzabili, contribuendo così a un ciclo di vita sostenibile.

Inoltre, ci sono normative specifiche che regolano lo smaltimento dei rifiuti verdi. È importante informarsi in merito alle regole locali per evitare sanzioni e contribuire a una gestione ambientale responsabile. Talvolta, possono essere organizzate anche giornate di raccolta dei rifiuti verdi su tutto il territorio, facilitando i cittadini nella gestione degli scarti.

 la potatura è un’attività essenziale per mantenere piante sane e vivaci, sia in agricoltura che in ambito ornamentale, e il corretto smaltimento dei materiali potati è un dovere civico che contribuisce alla salute del nostro ambiente. Investire nella conoscenza delle pratiche di potatura e delle normative locali sullo smaltimento rappresenta un passo importante verso giardini e spazi verdi più sostenibili e ben curati.

Il rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, redatto da AssoAmbiente, mette in evidenza il ruolo dell’Italia come leader nel riciclo e nella circolarità in Europa. Nel panorama europeo, l’Italia si distingue per il più alto tasso di avvio al riciclo dei rifiuti, sia urbani che speciali, con un impressionante 83,2%, molto superiore alla media UE del 38,2%. Questa performance supera anche quella di paesi come Spagna (60,5%), Francia (54,3%) e Germania (43%).

Il Riciclo Industriale in Italia e in Europa

In termini di circolarità dei materiali, l’Italia si colloca al secondo posto con un tasso del 21,6%. Questo dato è particolarmente significativo perché indica un impegno concreto nel riutilizzo e nel riciclo, riflettendo la crescente attenzione del paese verso pratiche sostenibili. È interessante notare che si trova appena sotto la Francia, che raggiunge il 22,2%. Rispetto ad altre nazioni europee, l’Italia mostra prestazioni decisamente superiori: la Germania si attesta solo al 13,5% e la Spagna al 11%.

Questi dati non solo attestano un impegno nel riutilizzo e nel riciclo, ma anche un forte potenziale di crescita per l’economia circolare. Questo potenziale è ulteriormente evidenziato dal tasso di utilizzo dei metalli riciclati, che si attesta al 47,2%. Questo posizionamento favorisce una crescita sostenibile, se si considera che l’Italia si distingue come best practice in Europa. Infatti, supera anche la Francia, che si ferma al 39%, la Germania al 27,2% e la Spagna al 18,5%.

In sintesi, l’Italia non solo ha dimostrato un forte impegno verso la sostenibilità, ma si configura anche come un leader potenziale nell’ambito dell’economia circolare in Europa.

 

 

Tuttavia, il rapporto non esclude le aree critiche. Tra le ombre emergenti, spicca l’eccessiva esportazione di rifiuti, in gran parte attribuibile all’insufficienza di infrastrutture impiantistiche, soprattutto nel Centro-Sud del paese. Con 6.456 impianti di recupero, l’Italia è al secondo posto in Europa, ma ben lontana dai 10.497 impianti della Germania. Questa carenza contribuisce all’esportazione di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2020, che vengono inviati all’estero per il recupero, un processo che potrebbe essere potenziato internamente.

Il report “L’Italia che Ricicla” del 2022, dunque, disegna un quadro complesso: l’Italia è un esempio di eccellenza nel riciclo e nella gestione dei rifiuti, ma deve affrontare sfide importanti per migliorare le sue infrastrutture e ridurre l’export. Investimenti mirati e innovazioni nel settore del recupero e del riciclo saranno cruciali per mantenere il primato e contribuire ulteriormente alla sostenibilità ambientale. La strada verso un’economia circolare è ancora lunga, ma con l’impegno delle istituzioni e delle imprese, l’Italia ha la possibilità di consolidare la sua posizione di leadership nel panorama europeo.

Gli impianti di riciclo hanno l’obiettivo di recuperare materiali utili dai rifiuti, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un’economia circolare. La performance degli impianti di riciclo è spesso misurata attraverso l’indice di qualità dei rifiuti in uscita, che riflette la purezza del materiale recuperato dopo il processo di lavorazione.

Il concetto di purezza in questo contesto si riferisce alla presenza di materialità indesiderata, quali plastiche differenti da quelle target, contaminanti organici e inorganici e altre impurità. Ad esempio, nel riciclo delle plastiche, l’obiettivo è ottenere un prodotto finale costituito principalmente da polimeri specifici, privi di altri tipi di plastica o sostanze inquinanti. Maggiore è la qualità del materiale in uscita, maggiore sarà l’efficacia nel riutilizzo dei materiali recuperati e, di conseguenza, dell’impatto positivo sul ciclo produttivo e sull’ambiente.

Scarto MinimoUna performance eccellente degli impianti di riciclo si traduce in un’alta percentuale di materiali recuperati che possono essere reimmessi nel mercato per la produzione di nuovi beni. Tuttavia, molti impianti affrontano sfide significative legate alla contaminazione dei materiali in ingresso. Ad esempio, spesso i rifiuti sono miscelati e contengono plastica di diversi tipi o categorie, oltre a residui di cibo e materiali non riciclabili. Questi fattori complicano il processo di separazione e riducono la qualità del prodotto finale.

Negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo miglioramento dei processi tecnologici e delle tecniche di separazione dei materiali. Alcuni impianti stanno integrando soluzioni avanzate, come il riconoscimento automatico dei materiali tramite intelligenza artificiale o l’uso di sistemi di flottazione. Queste innovazioni hanno permesso di aumentare l’efficienza del processo di riciclo e di ottenere una qualità dei materiali recuperati significativamente superiore.

Tuttavia, la qualità dei materiali riciclati varia ancora notevolmente da un impianto all’altro e dipende da numerosi fattori, tra cui la tipologia di rifiuti trattati, la tecnologia utilizzata e le pratiche di raccolta differenziata adottate a monte. Pertanto, per migliorare ulteriormente le performance e garantire materiali di elevata qualità in uscita, è fondamentale investire nella formazione del personale, nella modernizzazione degli impianti e nell’educazione dei cittadini

Codici EER: Una Guida per la Classificazione dei Rifiuti

L’Elenco Europeo Rifiuti (EER) rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione sostenibile dei rifiuti, fornendo un sistema di codifica che consente la classificazione dei rifiuti in base alla loro origine e al settore di provenienza. Questa classificazione è essenziale non solo per il corretto smaltimento dei rifiuti, ma anche per la protezione dell’ambiente e della salute pubblica.

La Normativa di Riferimento

La base normativa per l’EER è costituita dalla Direttiva 75/442/CEE, la quale fornisce una definizione chiara di cosa si intende per rifiuto. In particolare, essa stabilisce che “qualsiasi sostanza od oggetto” che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I, e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi, debba essere considerato un rifiuto. Questa definizione ha creato un quadro giuridico importante che ha permesso agli Stati membri dell’Unione Europea di regolare in modo omogeneo la gestione dei rifiuti, promuovendo pratiche di riciclo e recupero.

Riduzione e Riciclo

I codici EER, in vigore dal 1 gennaio 2002, sono stati formalizzati con la direttiva del Ministero dell’Ambiente del 9 aprile 2002, pubblicata ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale. Ogni codice identifica specifici tipi di rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi, con l’asterisco (*) a contraddistinguerne la pericolosità. Questa distinzione è fondamentale per adottare misure adeguate nel trattamento e nello smaltimento dei rifiuti. La gestione corretta di tali rifiuti è cruciale non solo per evitare danni all’ambiente, ma anche per rispettare le normative vigenti. La conoscenza e l’applicazione dei codici EER possono dunque guidare le aziende e i cittadini verso prassi più sostenibili e responsabili.

Il Ruolo degli Operatori

È importante sottolineare che una corretta gestione dei rifiuti è un compito complesso che richiede competenze specifiche. Gli operatori del settore sono essenziali in questo contesto. I nostri operatori sono a completa disposizione per fornire chiarimenti e ulteriori informazioni sulle modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti. Offriamo supporto nella classificazione dei rifiuti tramite i codici EER, nella pianificazione delle operazioni di raccolta e smaltimento e nell’implementazione di pratiche di riduzione e riciclo.

Inoltre, è fondamentale sensibilizzare le aziende e i cittadini sull’importanza del corretto conferimento dei rifiuti. Una cattiva gestione può comportare costi elevati e impatti ambientali significativi. Una maggiore consapevolezza, insieme a informazioni chiare sui codici EER, può contribuire a una gestione più responsabile dei materiali di scarto.

In un contesto globale in cui la sostenibilità ambientale è sempre più cruciale, la conoscenza e l’applicazione dei codici EER diventano strumenti preziosi. Non basta sapere quali siano i rifiuti pericolosi e non; l’obiettivo finale deve essere quello di ridurre la produzione di rifiuti, promuovere il riuso e il riciclo, e contribuire a un’economia circolare. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile garantire un futuro più pulito e sostenibile. La regolamentazione dei rifiuti, attraverso codici come l’EER, è un primo passo importante verso questo obiettivo.

 

 

esempio di codice EER

Il codice EER è il codice utilizzato per classificare un rifiuto sia pericoloso che non pericoloso all’interno del Elenco Europeo dei Rifiuti (EER).

Il codice EER è un numero composta da 3 coppie di 2 cifre e al termine viene aggiunto il simbolo * (asterisco) nel caso in cui il rifiuto sia considerato pericoloso.

Prendiamo in esame il codice EER 15 01 11* che è così composto:

  • La prima coppia (XX), definita Classe, identifica il settore di attività da cui deriva il rifiuto;
    15 – RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, INDUMENTI PROTETTIVI etc (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI);
  • La seconda coppia (YY), definita Sottoclasse, identifica il processo produttivo di provenienza del rifiuto;
    01 – IMBALLAGGI (COMPRESI I RIFIUTI URBANI DI IMBALLAGGIO OGGETTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA);
  • La terza coppia (ZZ), definita Categoria, indica il nome o la descrizione del rifiuto.
    11 – IMBALLAGGI METALLICI CONTENENTI MATRICI SOLIDE POROSE PERICOLOSE (AD ESEMPIO AMIANTO), COMPRESI I CONTENITORI A PRESSIONE anche vuoti.

Iin questo post cerchiamo di argomentare le maggiori esigenze di mezzi e manodopera che i comuni  che si affacciano alla racolta differenziata.

Valutiamo costi e ricadute sulle spese per il cittadino.

La raccolta differenziata ha un impatto significativo sull’organizzazione della raccolta porta a porta effettuata dai comuni. Grazie alla separazione dei rifiuti in differenti categorie, come vetro, plastica, organico, carta e umido, i comuni sono in grado di ridurre i costi associati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questo perché i materiali separati possono essere riciclati e riutilizzati, riducendo la quantità di rifiuti destinati alla discarica.

Questa pratica comporta però delle variazioni di spesa per i comuni, in quanto la gestione della raccolta differenziata richiede costi aggiuntivi per le attrezzature e i contenitori specifici per i diversi tipi di rifiuti. Inoltre, la necessità di mezzi di raccolta specializzati e di personale addestrato per la gestione dei materiali differenziati implica ulteriori investimenti da parte dei comuni.

Per garantire l’efficacia della raccolta differenziata porta a porta, i comuni devono anche prevedere una corretta organizzazione logistica, con una programmazione dettagliata delle giornate e degli orari di raccolta per ogni tipo di rifiuto. Questo richiede una maggiore coordinazione e monitoraggio delle attività di raccolta, nonché la necessità di un sistema di comunicazione efficace con i cittadini per informarli sul corretto conferimento dei rifiuti.

Per gestire in modo efficiente la raccolta differenziata, i comuni devono quindi adottare strategie e politiche mirate, che possano garantire una corretta gestione dei rifiuti e una riduzione degli impatti ambientali legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In questo contesto, è fondamentale investire nella formazione del personale addetto alla raccolta differenziata e all’educazione dei cittadini sul corretto conferimento dei rifiuti, al fine di favorire una maggiore consapevolezza ambientale e una partecipazione attiva da parte della comunità locale.

 

 

Il problema degli scarti di plastica nel Mediterraneo è diventato sempre più evidente negli ultimi anni, rappresentando una minaccia per la biodiversità marina e per la salute dell’ecosistema marino nel suo complesso. La plastica è uno dei materiali più utilizzati al mondo, ma anche uno dei più dannosi per l’ambiente, soprattutto quando non viene smaltita correttamente.

Le plastiche si accumulano nei mari e negli oceani a causa di varie attività umane, come lo smaltimento incontrollato dei rifiuti, il lavaggio di indumenti sintetici che rilasciano microplastiche nell’acqua, e le perdite durante il trasporto e la lavorazione di materiali plastici. Una volta in mare, le plastiche possono impattare negativamente su numerosi organismi marini, causando danni fisici e blocchi intestinali, e possono anche rilasciare sostanze tossiche che possono inquinare l’ambiente circostante.

Esistono diversi tipi di plastica che possono essere trovati nel Mediterraneo, tra cui bottiglie di plastica, sacchetti, contenitori, giocattoli, imballaggi e molti altri. Ogni tipo di plastica ha un diverso impatto sull’ambiente marino, a seconda della sua composizione chimica e delle dimensioni dei frammenti. Le microplastiche, ad esempio, sono particolarmente dannose perché possono essere ingerite dagli organismi marini di dimensioni piccole, contaminando così la catena alimentare.

Il tempo di biodegradabilità delle plastiche varia a seconda del tipo di materiale e delle condizioni ambientali. Le plastiche convenzionali, ad esempio, possono impiegare centinaia di anni per degradarsi completamente, mentre le bioplastiche possono essere degradate in tempi più brevi grazie all’azione di batteri e altri microrganismi presenti nell’ambiente.

L’impatto degli scarti di plastica sulle acque del Mediterraneo è evidente non solo sulla superficie dell’acqua, ma anche sulle coste, dove spesso si accumulano grandi quantità di rifiuti, compromettendo così l’aspetto estetico delle spiagge e mettendo a rischio la salute di persone e animali che frequentano questi luoghi.

Il tetrapack è un materiale composto da diverse strati di carta, alluminio e plastica utilizzato principalmente per confezionare bevande come latte, succhi di frutta e brodo. Nonostante sia un materiale riciclabile, spesso si creano dubbi su come correttamente smaltire il tetrapack nella raccolta differenziata.

Il tetrapack dovrebbe essere smaltito nel contenitore della raccolta differenziata dedicato alla carta e cartone. Questo perché, nonostante contenga anche altri materiali come plastica e alluminio, la componente predominante del tetrapack è la carta.

Molti consumatori commettono l’errore di smaltire i tetrapack nel contenitore della plastica, poiché la confezione è rivestita anche da uno strato di plastica. Questo errore può generare problemi durante il processo di riciclaggio, poiché il tetrapack non sarà separato correttamente dagli altri materiali e potrebbe compromettere la qualità del riciclo.

Ultime orientamenti di Corepla  stanno andando verso di differenziare il tetrapack nella plastica , ma tale processo e’ ancora in itinere.

 

Le imprese e attivita produttive che conferisco presso i centri di raccolta possono usufruire di uno sgravio.

 

Lo stabilisce il dlgs  n 152 del 2006

che in sintesi  dice quanto segue :

 

Il presente decreto legislativo ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da
realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e
razionale delle risorse naturali.
[2] Per le finalità di cui al comma 1, il presente decreto provvede al riordino, al coordinamento e all’integrazione delle
disposizioni legislative nelle materie di cui all’art. 1, in conformità ai principi e criteri direttivi di cui ai commi 8 e 9
dell’art. 1 della Legge 15/12/2004, n. 308, e nel rispetto dell’ordinamento comunitario, delle attribuzioni delle regioni e
degli enti locali.
[3] Le disposizioni di cui al presente decreto sono attuate nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie
previste a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

e nel dettaglio all art 238


« Le utenze non domestiche che producono rifiuti urbani di cui
all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), numero 2., che li
conferiscono al di fuori del servizio pubblico e dimostrano di averli
avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che
effettua l’attivita’ di recupero dei rifiuti stessi sono escluse
dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla
quantita’ dei rifiuti conferiti; le medesime utenze effettuano la
scelta di servirsi del gestore del servizio pubblico o del ricorso al
mercato per un periodo non inferiore a due anni»

LCR supporta le aziende che conferiscono presso l’impianto  alla richiesta dello sgravio presso il proprio comune di appartenenza.

NB: L’accettazione della domanda di sgravio dipende dagli enti locali a cui viene inoltrata.

La selezione dei rifiuti plastici in un impianto di riciclaggio avviene attraverso un processo di selezione manuale  l’uso di nastro trasportatore e di compattatori.

Nella fase di selezione manuale, gli operatori lavorano per separare i diversi tipi di plastica in base alle loro caratteristiche e tipologie. Questo processo permette di individuare e separare i diversi materiali plastici, come ad esempio il PET, il PVC, il polietilene e il polipropilene.

Una volta che le diverse tipologie di plastica sono state separate, vengono utilizzati i compattatori per comprimerle e formare blocchi di dimensioni standardizzate. Questi blocchi di plastica compattati saranno poi trasportati per essere riciclati e trasformati in nuovi prodotti.

Il processo di selezione dei rifiuti plastici in un impianto di riciclaggio è fondamentale per garantire un corretto riciclo dei materiali e ridurre l’impatto ambientale legato allo smaltimento dei rifiuti. Grazie a una corretta selezione e compattazione dei rifiuti plastici, è possibile creare un ciclo di riciclo efficiente e sostenibile.

Un impianto di riciclo rifiuti è una struttura progettata per gestire in modo efficiente i rifiuti solidi urbani e industriali al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. Questi impianti sono essenziali per l’eliminazione dei rifiuti in modo sicuro ed ecologico, riducendo la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche a cielo aperto e contribuendo alla promozione di un’economia circolare.

Il processo di riciclaggio dei rifiuti inizia con la raccolta differenziata dei materiali riciclabili, come plastica, vetro, carta e metalli, che vengono poi trasportati all’impianto per essere separati e trattati. Gli impianti utilizzano una combinazione di tecnologie avanzate, come la selezione manuale e automatica, la triturazione, il lavaggio e la separazione magnetica, per separare i diversi materiali e prepararli per il riciclaggio.

Una volta separati, i materiali vengono inviati a impianti di riciclaggio specializzati, dove vengono trasformati in nuove materie prime da utilizzare per la produzione di nuovi prodotti. Ad esempio, il vetro viene fuso e riutilizzato per la produzione di nuove bottiglie, mentre la plastica viene riciclata in granuli da utilizzare per la produzione di oggetti di plastica.

Gli impianti di riciclo rifiuti sono inoltre dotati di sistemi avanzati di controllo delle emissioni e di trattamento delle acque per garantire il rispetto delle normative ambientali e la salvaguardia della salute pubblica. Inoltre, molti impianti lavorano in collaborazione con le comunità locali per sensibilizzare sulla necessità di ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti per promuovere uno stile di vita sostenibile.

In conclusione, gli impianti di riciclo rifiuti svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti solidi urbani e industriali e promuovere la sostenibilità ambientale. Attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e pratiche di gestione sostenibili, questi impianti contribuiscono a creare un futuro più pulito e più sostenibile per le generazioni future.